lunedì 24 agosto 2015

... di Sicilia. E il rientro.

Di Sicilia.
I giorni trascorsi in Sicilia hanno avuto, rispetto a quelli in sardegna, un sapore ed un andamento diverso, ma sempre lento. Anche qui ospite di amici, in quel di Canicattì, in una grande casa del borgo antico, ho preferito dedicare tempo alla "cultura" piuttosto che alle spiagge.
Del resto il tempo della vacanza ha di bello che ne fai quello che vuoi, senza pianificare nulla, senza programmare. Ti alzi la mattina e durante la colazione decidi le attività della giornata.
Abbiamo, così, girato per i paesi e le città della Sicilia Sud - Orientale, scorrazzando in quel triangolo di terra autenticamente siciliana che si distende tra Agrigento, Enna e Gela senza una logica.

La mattina in giro per mercati a fare la spesa, a comprare pesce fresco e verdure meravigliose e il pomeriggio, dopo la "siesta", in giro per borghi e lande. Arte, tanta arte, abbiamo visto, con tesori che per caso si scoprono in anfratti di vicoli di paesi dimenticati, nelle chiese, negli antichi palazzi, nei castelli arroccati e dominanti.

Un paesaggio meraviglioso, aspro e morbido al contempo, con il giallo oro del grano da poco tagliato, macchiato dal verde luminoso delle vigne.
La Sicilia è Mediterraneo e per tremila anni questo mare è stato il centro della civilizzazione occidentale. Ogni cultura che di qui è passata ha lasciato il suo segno ed in ogni angolo sono visibili lasciti di arte e di architettura: i greci con i templi, i teatri e le opere di ingegneria civile, il  medioevo con il suo crogiulo di influenze bizantine, arabe e normanne. E poi il gotico e il barocco, che qui hanno assunto forme originali e peculiari.


E la pittura? Antonello da Messina...
E il cibo? Pochi luoghi al mondo offrono  un repertorio così ricco di fantasia e di fasto.
In vacanza non smetto certo di cucinare, di mangiare, di curiosare. Il cibo per me  ha sempre un posto importante, anche in vacanza e la Sicilia offre tutto quanto si possa desiderare.
La cucina siciliana ha due anime: i piatti semplici, quotidiani, fatti con i prodotti della terra e del mare e le preparazioni sontuose, della festa,  evidentemente influenzate dalle dominazioni passate.
Descrivere e raccontare della cucina siciliana sarebbe difficile e in ogni caso non esaustivo. Vi invito ad andare a scoprirla di persona, dal "vivo".
Però vi scrivo una ricetta  a me cara che, nella sua semplicità, è una preparazione magnifica, un condensato di Sicilia, dei suoi prodotti più tipici e profumati.
La ricetta arriva dalla tradizione popolare, basata su accostamenti elementari e per questo necessita di materia prima di grande qualità.
 Pasta con il pesto alla siciliana.
Ingredienti per 4 persone.
400 g di pasta corta (fusilli, mezze maniche, penne...)
50 g di  mandorle pelate
50 g di pinoli
400 g di pomodori perini
100 g di ricotta fresca ben sgocciolata, asciutta (no quella in vasetto pastorizzata!)
3 cucchiai di parmigiano
1 spicchio di aglio
Un mazzetto di basilico fresco
150 g di ottimo  olio evo
Sale e pepe
Procedimento.
Sbollentare i pomodori, pulirli,  spellandoli  e togliendo la parte interna bianca ed asciugarli.
Mettere nel frullatore le mandorle e i pinoli e dare una prima frullata. Aggiungere il basilico e i pomodori e frullare a scatti aggiungendo l'olio. In ultimo la ricotta e il parmigiano, dando ancora pochi colpi. La consistenza deve essere sì  cremosa, ma anche molto "granulosa".
Condire la pasta e spolverizzare con il pepe.
Vino: un bianco siciliano, Catarratto, Insolia, Grillo...

I giorni di vacanza trascorsi in Sardegna e in Sicilia sono stati intensi e bellissimi e l'eco che hanno lasciato dentro di me durerà a lungo. 

1 commento:

  1. Ricetta buonssima!! Da provare! Grazie :) Mahée Ferlini

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