sabato 4 aprile 2015

Pasqua. Io, speriamo che me la cavo.

Il detto "Natale con i tuoi e Pasqua con chi vuoi" vale se sei solo al mondo. O quasi.
Ma se appena appena hai qualche legame, Natale o Pasqua che sia, è sempre con i tuoi.
Bello, eh, ma, come dire... Impegnativo.
Anche se, devo dire, di grande soddisfazione.
                                              
Eh sì, perché tutte le volte che vedi in casa tua una bella tavolata, che sia di amici cari o di familiari, ti prende un moto di orgoglio e di soddisfazione. Tu, solo tu, sai quanto lavoro richiede la gestione positiva delle dinamiche relazionali di un gruppo, la manutenzione dei sottili fili che legano le persone tra loro e non puoi che dirti brava. O bravo. E goderne.
Il cibo poi fa da collante a queste festose riunioni.
E tu cucini. A Pasqua poi, come a Natale, cucini il doppio. Il triplo. Tutto quello che tradizione vuole.
Aggiungete poi che siamo gente che dentro di se custodisce un cuore, oltre che uno stomaco, napoletano e il quadro è completo.
Eh si, perché ogni festa ha la sua tradizione da rispettare. Ovviamente tradizione gastronomica.
E Pasqua non fa eccezione.
Quindi un casatiello non lo vuoi fare? Un paio di pastiere non le vuoi preparare? La pizza rustica te la vuoi far mancare...? E per Pasquetta, la frittata di maccheroni non la fai?
Allora, dopo tre giorni passati in cucina, signori miei chiudo per il pranzo Pasquale e ci risentiamo martedì.
Buona Pasqua a tutti. Felicità.

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