Ma il cibo unisce, o divide?
Una domanda che di primo acchito sembra scandalizzare, se pensiamo a tutte le
tantissime occasioni conviviali a cui abbiamo partecipato con gioia.
Invece è la domanda che ha iniziato a
frullarmi in testa giovedì sera, dopo aver partecipato a "Cibi e
Convivi", il secondo appuntamento del ciclo di incontri intitolato
"Paesaggi e Contrasti", proposto da Villa della Torre Allegrini, a
Fumane.
Il ciclo prevede 4 incontri ed è
pensato come un fil rouge verso EXPO
MILANO 2015.
Giancarlo Mastella, il padrone di
casa, nella sua introduzione alla serata ha premesso che, quando nello scorso
autunno questo progetto ha preso corpo, gli argomenti erano stati selezionati e
i relatori individuati, non c'era stato l'attentato di Parigi che con la sua brusca accellerazione alla storia li ha fatti diventare prepotentemente d'attualità.
L'intento degli organizzatori,
partendo dal tema dell'EXPO 2015 "Nutrire il pianeta, Energia per la
vita", era di indagare la storia e l'antropologia del cibo, con
l'obiettivo di dare rilievo alla valenza sociale e culturale del cibo, per
arrivare informati e consapevoli all'evento EXPO.
Invece la multiculturalità, ritenuta un valore,
ha preso immediatamente l'accezione di complessità e di conflitto, "di
scontro di civiltà", come alcuni sostengono. Gli scenari sono cambiati e
la leggerezza si è persa.
La serata, comunque, dopo il dovuto
momento di riflessione, attraverso i relatori ha fornito un
excursus dotto, seppur breve, sul valore simbolico del cibo nelle tre religioni
monoteiste.
Così è stata messa a
fuoco l'importanza del "riunirsi a tavola" nel mondo Islamico, Ebraico
e Cattolico, perchè sono queste le religioni che nella
storia, per unire e dare identità al loro popolo e per "separarlo" dagli altri,
hanno utilizzato il valore simbolico del cibo, imbrigliandolo in precise regole di utilizzo.
Il primo relatore, Renzo Guolo,
dell'Università di Padova, giornalista di Repubblica e scrittore, partendo dall'attualità, ha
parlato delle società multiculturali e della difficoltà di ricomporre i conflitti che hanno una matrice culturale.
Il secondo, Anna Vanzan, docente
dell'Università Statale di Milano, ha parlato di cibo e Islam, del Corano come
libro regolativo, percepito da fuori come il libro dei no, delle cose che non
si possono fare.
Invece poi la verità è sempre
molto più ricca di sfumature e nell'Islam alla fine ad essere condannati sono gli
eccessi. Sicuramente però alcune ritualità, come il digiuno, sono pensate per
mettere alla prova...
Poi è stato il turno di Michele
Campos, Scuola di Cucina del Ghetto di Venezia, che ci ha introdotto nel
rigoroso mondo kosher e dela ritualità Ebraica, dove cibo e vita quotidiana son profondamente uniti.
Qui il cibo veramente è motivo di incontro e di appartenenza esclusiva.
Qui il cibo veramente è motivo di incontro e di appartenenza esclusiva.
Infine Gianni Moriani, Master in
Cultura del Cibo presso l'Università Ca’ Foscari Venezia, ha parlato del Cristianesimo, dove
Cristo attraverso il pane e il vino della Messa, ha preso su di sé la
ritualità del cibo.
Quattro relatori, quindi, che con le
loro narrazioni ci hanno guidato in questo percorso tra alimentazione, cultura,
filosofia, politica, religione e tanto altro ancora. Quello che è emerso
sul cibo è un universo affascinante, in cui mangiare rappresenta un importante
fatto rituale, prima ancora che sociale .
Del resto, nel tempo per
l'uomo mangiare non è mai stato solo "nutrirsi" e cucinare non è mai
stato solo un atto necessario a
soddisfare un bisogno naturale. L’uomo ha da sempre attribuito valori simbolici
al cibo.
Quanti alimenti ricevono un significato rituale, quasi senza
che ce ne accorgiamo, nei momenti e nelle occasioni particolari dell'anno e
della vita! Giungono a noi dalle tradizioni e risentono anche di superstizioni
che accompagnano la loro preparazione, la loro conservazione e il loro consumo.
E noi mettiamo in atto tutto ciò senza pensarci su e senza conoscerne l'origine o il significato.
La serata si è conclusa in modo conviviale, con un aperitivo offerto
della Cantina Allegrini, che con i suoi splendidi vini ha accompagnato il buffet multiculturale, ispirato all'argomento della
serata.