Il 2 di Ottobre, dal 2005, si celebra la Festa dei Nonni, per ricordare
l’importanza della loro presenza all’interno della famiglia e della società.
E oggi Il Calendario del Cibo italiano non poteva non dedicare a loro la Giornata Nazionale.
E oggi Il Calendario del Cibo italiano non poteva non dedicare a loro la Giornata Nazionale.
Per me, quando si parla di nonni, si parla
di quelli materni, perché i genitori di mio padre, quando sono nata, erano già
morti.
Quanti bei ricordi di infanzia sono
custoditi nel mio cuore grazie a loro. E quanto li ho amati.
Soprattutto mia nonna Adelaide.
Soprattutto mia nonna Adelaide.
Era una donna minuta ma molto bella, con
un carattere forte, che usava per tenere unita tutta la famiglia, composta da
nove figli e 17 nipoti. Aveva un ruolo privilegiato in famiglia, perché ne era
la custode della storia e della memoria e perché punto di riferimento
per dirimere ogni questione.
Per me vederla era sempre una gioia,
con i capelli lunghi, raccolti in uno chignon basso, la gonna scura e il
golfino di lana grigio sulla camicia di seta bianca. Filo di perle e una lunga catena con appese tutte le chiavi della casa. E un sorriso che allargava il cuore.
Ogni domenica, per il pranzo con la
famiglia (mai meno di 15 persone!) e d’estate, quando chiudevano le scuole e prima delle vacanze con i genitori noi nipoti si andava in campagna dai nonni.
Ci curava, ci coccolava, sopportava
pazientemente i nostri capricci e nei momenti più difficili dell'adolescenza è
stata un sicuro 'rifugio' per noi nipoti, perché una nonna vizia, una nonna accoglie,
aiuta nei momenti di difficoltà, una nonna costituisce una fonte
inesauribile di buon senso e di esperienza.
Ogni volta che penso a lei, mi vengono in
mente proprio quei pomeriggi estivi che passavamo insieme e le nostre
chiacchierate in giardino o in cucina, mentre preparava dolci e merende per noi
tutti. E sì, perché la passione di mia nonna era
la cucina.
Sapeva cucinare benissimo e di tutto, piatti
ricchi e piatti semplici, ma la sua specialità erano i dolci. Dalla sua cucina usciva
sempre un buonissimo odore di vaniglia e le sue specialità erano la torta di
mele e i biscotti.
Mi piaceva da morire quando mi chiedeva di
andare in cucina con lei per aiutarla a rompere e a sbattere le uova, a
mescolare lo zucchero con la farina, a tagliare i biscotti con le formine. Ero felice
di aiutare mia nonna. Anche quando preparava i cavatelli e bisognava scavarli e
tirarli con il pollice, oppure quando mi faceva cucire o stirare.
Mi sentivo grande. Mi sentivo importante.
I biscotti di nonna Adelaide.
INGREDIENTI.
3 uova intere (bio) (+ 1 per spennellare)
3 tazzine da caffè di zucchero (160 g )
3 tazzine da caffè di olio (io metto 2 di
oliva e 1 di semi di arachide)
1/2 tazzina di liquore (Strega, limoncello
o rhum,...) oppure la scorza grattugiata di un arancio
1 bustina di lievito per dolci
1 bustina di vanillina
PROCEDIMENTO.
Impastare velocemente gli ingredienti,
come per fare una frolla.
Suddividere l'impasto in panetti e farne
dei cilindri non troppo fini.
Metterli in due teglie con la carta forno
e spennellarli con un uovo intero ben sbattuto.
Infornare (forno ventilato, già caldo) a
180° per 10/15 minuti.
Estrarre dal forno, far raffreddare un
po', tagliare i cilindri a fette spesse un dito, allinearle sulla placca e
infornare di nuovo per altri 10/15 minuti. (occhio, che ogni forno è
diverso..!)
Devono risultare dorati e friabili.
Che meraviglia i tuoi ricordi!!! E leggendo di te, napoletana a Verona, sorrido e penso a me, veronese a Roma :*
RispondiEliminaMichela
Bello che ci siano occasioni, che fanno ripensare e ricordare la nostra infanzia. Con i suoi momenti di gioia e le sue tristezze.
RispondiEliminaSoprattutto quando ormai è molto lontana.😉
Eliminache post meraviglioso, Anna Maria.. e anche se mia nonna era diversa dalla tua, come mi sono immedesimata, nei sentimenti che hai rievocato e nelle emozioni che hai suscitato.. anche la ricetta, è proprio "da nonna": con le dosi sommarie e quella sapienza che non stava sui libri e di cui tu sei una straordinaria erede!
RispondiEliminaInfatti, Alessandra, le dosi le ho "create" per il post, perché nonna aggiungeva ad occhio zucchero e olio all'avanzo dall'impasto per le tagliatelle. Purtroppo mi è rimasto il vizio di andare ad occhio, di sentire sotto le mani, gli impasti. 😳😍
RispondiEliminaThis is a great post, thanks for sharing it.
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