sabato 30 gennaio 2016

Soup à l’Oignon. Ovvero della Zuppa di cipolle.

Piove ed è sabato. E il sabato sera, si sa, è la serata che molto spesso dedichiamo agli amici.
Dopo una settimana di lavoro ci si ritrova, si va fuori insieme in qualche accogliente locale, per condividere cibo buono, chiacchiere in allegria e qualche ora di leggerezza. 
Ma può capitare, come stasera, che non si abbia voglia di uscire: è inverno, piove, fa freddo e allora si decide di stare in casa. Con gli amici, naturalmente. Veloce giro di telefonate e via in cucina.
In situazioni come queste è utile saper preparare un piatto originale, non impegnativo, facile da realizzare e che si possa preparare prima, per lasciarci libere di stare con gli amici fin dal loro arrivo per l'aperitivo.
La Soup à l’Oignon è il piatto che vi propongo, che può essere giusto per queste occasioni.
Ha tutte le caratteristiche che dicevo: facile, non usuale (chi la prepara..?), può essere preparato in anticipo e con pochi tocchi può essere anche elegante e gourmant.
Volendo, apparecchiate la tavola come nei bistrôt parigini: senza la tovaglia, i piatti bianchi direttamente sul tavolo, tovaglioli candidi, bicchieri scintillanti... e vino insuperabile.


Vediamo come si fa.
Questa è la mia versione, con il brodo vegetale al posto di quello di carne della tradizione.
Tempo di preparazione complessivo circa due ore.

Ingredienti per 6 persone.
cipolle bianche o dorate 800 g
burro 70 g
olio 2 cucchiai (e.v.o.)
acqua 1 cucchiaio
brodo vegetale 1,5 litri (preparato con dado vegetale granulare)
farina 2 cucchiai
un mazzetto di aromi (timo, rosmarino, alloro)
1 baguette (o altro filone di pane)
formaggio gruviera grattugiato grosso 250 g
pepe macinato fresco


Procedimento.
Tagliate a fette sottilissime le cipolle e fatele appassire nella pentola in cui avete precedentemente sciolto il burro con i 2 cucchiai di olio e il cucchiaio di acqua. 
Importante: le cipolle non devono rosolare, ma devono diventare trasparenti, per cui armatevi di pazienza e sul fuoco basso lasciatele almeno una mezz'ora girandole spesso.
Aggiungete poi due cucchiai di farina, sale e pepe e continuate a rimestare fino a che non iniziano ad attaccare un po’ sul fondo. 
Ricoprite tutto con il brodo, mettete il mazzetto di aromi e portate a bollore. 
Poi abbassate il fuoco al minimo e lasciate cuocere per un’ora. 
Volendo potete frullarne con il mixer una metà, per renderla più cremosa.
Intanto preparate i crostini tagliando a fette sottili la baguette, tostandoli al forno con un filo d'olio.
Appena la soupe è pronta togliete il mazzetto degli aromi, versatela nelle 6 cocotte allineate in una teglia da forno, posizionate i crostini sopra e ricoprite con il gruvière grattugiato.
Gratinate in forno già caldo sotto il grill per qualche minuto.
Quando il formaggio si sarà sciolto e avrà fatto la bella crosticina dorata, servite.
Spolverizzare generosamente con il pepe.
Vino: rosso. Merlot.



giovedì 28 gennaio 2016

Gnocchi di cavolo nero e ricotta.

Gennaio é il mese del cavolo e quindi approfittiamo per mangiarlo spesso, preparandolo nel modo che più ci piace: minestre, torte salate, zuppe, stufati...
Per esempio, io adoro gli gnocchi.
Li preparo molto spesso, variando ingredienti, abbinamenti e condimenti.
Quando voglio farli leggeri, oppure non ho tempo di bollire le patate, uso la ricotta per impastarli, come per questi che propongo oggi. Sono preparati con la ricotta e, appunto, il cavolo, nella varietà cavolo nero: un piatto diverso ma molto gustoso.
Se per condirli, poi, volete sostituire l'olio al burro, avrete anche un piatto dietetico.

Ingredienti per 4 persone.
Cavolo nero 500 g
Ricotta di mucca 300 g (non quella pastorizzata in vasetti)
Tuorli d'uovo 2
Parmiggiano 60 g per l'impasto 
Farina 50 g 
Per condire: 100 g di burro, 50 g di parmigiano, salvia, pepe e noce moscata.

Procedimento.
Pulite il cavolo, eliminando la costa dura centrale. 
Tagliatelo a striscioline. Tuffatelo in acqua bollente salata, lasciando cuocere per 10 minuti.
Scolate e strizzate con cura.
Con il passaverdura a disco medio passate la verdura insieme alla ricotta.
Raccogliete il composto in una ciotola e unite le uova, la farina, sale e pepe e il parmiggiano.
 Se il composto vi dovesse sembrare un po' molle aggiungete ancora un po' di farina.
Mettete a bollire l'acqua, salatela e, aiutandovi con due cucchiaini fate gli gnocchi, prelevando il composto poco alla volta e gettandolo nella pentola.
Pescateli appena vengono a galla e conditeli con burro fuso, salvia e parmiggiano. 
Vino: rosso, corposo. 

mercoledì 27 gennaio 2016

Pizza per tutti.

Come in molte famiglie, anche nella mia, durante la settimana il pranzo è un intervallo veloce tra le attività di studio o di lavoro e, in alcuni giorni, ognuno arriva, mangia e riparte.
Per questo, l'esigenza è quella di avere a disposizione piatti che ognuno può gestire velocemente e in autonomia. Oggi preparo la pizza. Piace a tutti e si può personalizzare.
Se volete prepararla anche voi, dovete prevedere i tempi di lievitazione: 2 ore per la prima lievitazione e un'ora per la seconda in teglia. Ma la si può preparare il giorno prima, facendo una precottura della pasta con il solo pomodoro, per poi "finirla" al momento di mangiarla, aggiungendo gli ingredienti che più ci piacciono: verdure sott'olio, mozzarella, salumi.. Io le acciughe!
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Ingredienti per le dimensioni della leccarda del forno:
500 g di farina (io uso la "1" macinata a pietra)
150 ml di acqua tiepida
200 ml di latte tiepido
1 cubetto di lievito di birra (quello del banco frigo)
2 cucchiai di olio e.v.o.
sale q.b.
Per condirla:
pomodori pelati 1 scatola (oppure i datterini freschi, tritati)
origano
mozzarella vaccina
olio e.v.o.
e tutto quello che più vi piace.

Procedimento.
In una capiente ciotola sciogliete il lievito sbriciolato con il latte e l'acqua.
Aggiungete la farina un po' alla volta, il sale, l'olio e mescolate bene.
Trasferite il composto su un ripiano e impastate con le mani fino a renderlo liscio ed omogeneo.
Deve essere molto morbido.
Rimettetelo nella ciotola infarinata, coprite con la pellicola e fate lievitare per 2 ore.
Stendete la pasta nella leccarda del forno o in una teglia adeguata) coperta di carta forno, coprite con un canovaccio e fate lievitare ancora 1 ora.
Accendere il forno al massimo. Intanto distribuite sulla pizza il pomodoro tritato e un filo d'olio.
Abbassate il forno a 180° e infornate per 15/20 minuti. (conoscete il vostro forno?)
A questo punto la estraete e potete completarla con la mozzarella e gli altri ingredienti, infornarla di nuovo per 5 minuti. Oppure lasciarla raffreddare, conservarla in frigo e finire quest'ultimo passaggio il giorno dopo.

domenica 24 gennaio 2016

Pasta e patate.

Per il Calendario del cibo italiano oggi è la Giornata Nazionale della pasta e patate.
Ricetta economica ma super buona, un piatto da re, con pochi semplici ingredienti.
Ma deve essere fatto ad arte. L'arte è il giusto punto di consistenza: morbida ma "asciutta"...
C'è chi dice che nel piatto il cucchiaio deve rimanere "in piedi". Secondo me un po' di morbidezza non guasta. Questione di gusti. 
Io la faccio così. Provate.

Ingredienti per 4 persone:
5 patate a pasta gialla (non novelle!) di media grandezza
5 pomodorini datterino
2 cucchiai di cipolla e di sedano tritati
6 cucchiai di olio evo
2 fette di provola affumicata, un po' stagionata
Acqua calda q.b. o brodo vegetale molto leggero
350 g di pasta mista
(volendo si trova anche già pronta...) o di tubetti
Poco Peperoncino, sale e 10 foglie di basilico 
Pepe macinato fresco

Procedimento.
Fate appassire molto dolcemente nell'olio il trito e un po' di peperoncino.
Aggiungete i pomodorini tagliati e lasciate stufare a fuoco dolce.
Aggiungete le patate, sbucciate e tagliate a tacchetti.
Fate insaporire, girando con un cucchiaio di legno, per alcuni minuti.
Coprite a filo con acqua calda (o brodo vegetale).
Far cuocere per 20 minuti a fiamma bassa.
Aggiungete acqua calda quanto basta per unire la pasta.
Cuocete come un risotto, ma più morbido, più umido, aggiungendo l'acqua un po' alla volta, a mestolate. La pasta deve poter cuocere, ma il tutto deve rimanere abbastanza compatto.
Quando la pasta é cotta spegnete.
Fuori dal fuoco aggiungete la provola grattugiata grossa e il basilico. Mescolate e coprite.
Dopo 10 minuti servite. Ci sta una spolverata di pepe macinato fresco.

VINO: un rosso leggero.

sabato 23 gennaio 2016

Plumcake di casa mia.

Lo devo ammettere: i dolci non sono il mio forte. Sono più per il salato.
Anche mia mamma, le sue mitiche sorelle e mia nonna, che in cucina avevano decisamente le mani d'oro, non preparavano quasi mai i dolci. 
A parte quelli della tradizione, come la pastiera, gli struffoli e le zeppole di San Giuseppe, che erano insuperabili. In genere i dolci si compravano in pasticceria. 
Ecco, anche io sono un po' come loro e non potrebbe essere altrimenti.
Ancora oggi i dolci, quelli veri, quelli seri, li prendo in pasticceria. Ad ognuno il suo mestiere.
Detto questo, un paio di volte alla settimana preparo un dolce, semplice, un "quasi plumcake", che è buonissimo per la prima colazione, insieme al caffè di dopopranzo e per accompagnare un bicchierino di passito la sera dopo cena.
Insomma, va bene per tutto. Provatelo.


Ingredienti.
Frana "1" 300 g
Uova 3
Zucchero 150 g (io uso quello di canna, ma non a tutti piace)
Yogurt  bianco 1 vasetto 
Olio (extravergine) 1 vasetto (quello dello yogurt)
Latte 1/2 bicchiere (se serve...)
Lievito per dolci 1 bustina
Vanillina 1 bustina
Preparazione.
Imburrate e infarinate uno stampo da plumcake e accendete il forno, statico, a 180 gradi.
In una capiente ciotola mettete le uova intere e lo zucchero e con un frullino elettrico con le fruste sbattete per alcuni minuti, finché non diventano spumose.
Aggiungete lo yogurt e, usando il vasetto come misurino, l'olio (puó andar bene anche quello di mais) e la vanillina. Il composto deve essere molto, molto, morbido. Se serve aggiungete un poco di latte...
Infine mettete la bustina di lievito e date un'ultima mescolata.
Versate nello stampo e infornare nel forno già caldo per 20/30 minuti (dipende dal forno!).
Lasciate intiepidire ed estraete dallo stampo.
Lo zucchero a velo è facoltativo.

mercoledì 20 gennaio 2016

Carbonara vegetariana.

Per il Calandario del cibo Italiano oggi,  mercoledì 20 gennaio, è la Giornata Nazionale della pasta alla carbonara. Credo che tutti, almeno una volta nella vita, l'hanno mangiata. 
Quella che voglio proporre è una versione vegetariana, con le zucchine, che ricorda molto gli spaghetti all Nerano che si mangiano in Costiera Amalfitana e a Capri.
Io adoro gli spaghetti e, quando penso ad un cibo appagante, penso a loro. Aggiungi un buon calice di vino e hai la cena.
La carbonara la puoi fare anche con i carciofi, o con altra verdura, ma secondo me è con le zucchine che rende bene . Ti concedi un piatto appagante e senza sensi di colpa.

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Ingredienti per 4.
400 g di spaghetti
4 zucchine piccole
4 tuorli
50 g di parmigiano grattugiato
Olio e.v.o. (8/10 cucchiai)
Un pizzico di aglio in polvere
Due dita di vino bianco
Sale e pepe

Procedimento.
In un tegame adeguato mettere l'olio, l'aglio in polvere e le zucchine tagliate a tocchetti.
Far andare a fuoco moderato per 10 min e aggiungere il vino bianco.
Far evaporare, girando con il mestolo di legno.
In un piatto sbattere i tuorli con un pizzico di sale, abbondante pepe macinato fresco e il Parmigiano.
Scolare gli spaghetti al dente, metterli nel tegame e saltarli a fiamma alta per 1minuto.
Togliere dal fuoco, mettere il composto di uova e mescolare con cura, aiutandosi con 1 o 2 cucchiai di acqua di cottura, per rendere il tutto cremoso.
Mettere di nuovo il tegame sul fuoco giusto il tempo che riprenda calore, ma prima che l'uovo possa rapprendersi.
Mettere nei piatti e spolverare ancora con il pepe....
Vino: io ci vedo bene un buon bianco come il Soave, il Greco di Tufo, il Grillo siciliano.

Tortine alle verdure.

Quando decidiamo di andare al cinema con gli amici e poi dopo vogliamo tornare a casa per la cena, prepariamo in anticipo qualcosa di leggero, sfizioso ed "elegante". 
Vi propongo queste tortine di verdura che, accompagnate da un'insalata mista, fanno sempre la loro figura. Fatele seguire da una selezione di formaggi, abbinati a mostarde e gelatine, un cesto di vari tipi di pane fresco e grissini e la serata scivolerà via con grande piacevolezza.
Non dimenticate una buona bottiglia di vino. Rosso direi.


Ingredienti per 12 tortine.
Coste 400 g
Uova 3
Parmigiano grattugiato 80 g
Olio e.v.o. 3 cucchiai
Latte 300 g
Burro 50 g
Farina 50 g
Pasta sfoglia già pronta 2 rotoli

Procedimento.
Tagliate a striscioline le coste, anche il gambo bianco.
Cuocetele in abbondante acqua salata. Scolatele e fatele raffreddare.
Strizzatele un po' e tagliuzzatele finemente con il coltello.
In una padella mettete l'olio e fate insaporire le coste finchè non saranno ben asciugate.
Spegnete e togliete dal fuoco.
Con la farina, il burro e il latte preparate una béchamel.
Appena si è intiepidita aggiungete le uova sbattute e il parmigiano.
Versate il composto nel tegame con le coste e mescolate.
Con l'aiuto di una tazza grande e di un coltello affilato ritagliate 12 dischi nella pasta sfoglia.
Ungete una pirofila da muffin, foderate con i dischi di sfoglia, riempite con il composto e cuocete in forno già caldo, ventilato, a 180 gradi per 15/20 min. Dipende dal forno. Sorvegliate la cottura.
Devono essere appena dorati.
Toglieteli dal forno.
Quando sarà il momento di servirli, potete riscaldarli in forno caldo, statico, per pochi minuti.

sabato 16 gennaio 2016

Pasta e fagioli tra Napoli e Verona.

Oggi, sabato 16 gennaio, per il Calendario del cibo italiano, è la giornata nazionale della pasta e fagioli. Vero piatto nazionale. C'è ne parla ampiamente Sabrina Tocchio in questo post per AIFB:
Eh si, da nord a sud non c'è regione che non abbia il suo, anche se le due più vocate sono la Campania e il Veneto. E mi appartengono tutte e due: sono napoletana, ma vivo da molti anni a Verona. Un interessante miscuglio, soprattutto gastronomico. Quante piacevoli contaminazioni...
Ma per la pasta e fagioli no, non contamino e non escludo. Sono peró combattuta. 
Il perchè è presto detto.
Da buona napoletana, per me, il fagiolo d'elezione è il cannellino, ma da buona veronese di adozione ho imparato ad amare molto il borlotto. Meravigliosi entrambi.
Le due minestre però, viste nel piatto, presentano delle differenze: asciutta, a volte con il pomodoro e con i fagioli interi, quella napoletana; morbida, cremosa, con i fagioli passati, quella veneta.
Buonissime entrambe. E allora, appunto, perchè scegliere? O, peggio ancora, escludere? 
Salomonicamente io le alterno: una volta con i cannellini e una volta con i borlotti.
Quindi oggi vi darò entrambe le ricette. Alternatele anche voi. Avrete grandi soddisfazioni, oltre a guadagnarne in salute.
Prima però, da efficiente food blogger, dò qualche informazione nutrizionale sui legumi.
Cereali integrali, legumi e, occasionalmente, i semi oleosi, sono gli elementi essenziali dell'alimentazione umana. Infatti nei cibi vegetali, ben abbinati fra di loro, possiamo trovare tutti i nutrienti necessari per un'alimentazione sana ed equilibrata, non solo "adeguata" (cioé che contiene tutti gli elementi nutritivi necessari) ma addirittura "ottimale" (cioè che fa vivere in buona salute e previene le malattie degenerative).
E’ risaputo che i legumi costituiscono la fonte primaria di proteine all'interno del Regno vegetale: il contenuto medio di proteine di 100 g di legumi secchi non ha infatti nulla da invidiare al contenuto medio in proteine di 100 g di carne cruda. Essi forniscono anche altri importanti nutrienti come ferro e zinco, e per questo costituiscono una valida alternativa alle carni.
Sono inoltre un'eccellente fonte di fibre e acido folico, spesso scarsi in una dieta poco variata.
In cucina poi i legumi sono molto versatili e si possono preparare in tantissimi modi diversi: nelle zuppe e minestre, lessati in insalata, in condimenti per la pasta, stufati (con la salsa di pomodoro e la cipolla, per esempio), in purea, in polpette fatte al forno o in padella (ricavate dalla purea di legumi), nei risotti, o per fare gustose schiacciate, se ne è disponibile la farina, come nel caso dei ceci.

 PASTA E FAGIOLI NAPOLETANA.

 Ingredienti x 6 persone:
500 g di fagioli cannellini
500 gr. pasta mista
6 cucchiai di olio extravergine d’oliva
1 spicchio aglio
1 gambo di sedano
3 – 4 pomodorini  
100 gr. guanciale o pancetta dolce (Facoltativo)
Peperoncino piccante q.b oppure pepe macinato fresco
Sale q.b
Procedimento:
La sera precedente mettete a bagno i fagioli in acqua fredda.
In una pentola alta, con acqua pulita, mettete a cuocere i fagioli senza aggiungete sale e lasciate andare coperto, a fuoco molto basso per almeno1 h e 1/2 (devono risultare morbidi)
A questo punto in un tegame adeguato mettete l'olio e gli altri ingredienti e far soffriggere piano. Aggiungete i fagioli con parte della loro acqua e calate la pasta. Lasciate cuocere ed asciugare gradualmente, aggiungendo acqua se serve, fino a raggiungere una consistenza cremosa, regolate di sale, lasciate riposare a pentola scoperta per almeno 5 minuti. Servite guarnendo, se piace con una foglia di alloro e aggiungendo nel piatto il peperoncino o il pepe a richiesta e un giro di olio buono.

PASTA E FAGIOLI ALLA VENETA
 Ingredienti x 6 persone:
600 g di fagioli di Lamon della vallata bellunese I.G.P. (Borlotti)
1 patata (facoltativa e solo se non dovete conservarla) (altrimenti 1 cuc. di farina)
acqua, sale e pepe qb per il condimento
100 g di pancetta (Facoltativo)
1 cipolla (200-250 g)
2 gambi di sedano (a piacere)
50 g (circa) di olio extra vergine di oliva (bene il Garda D.O.P)
aglio, rosmarino e prezzemolo
200 g di pasta  fatta in casa (all'uovo o di sola semola), tirata a sfoglia e tagliata a straccetti o in fettuccecorte
Procedimento:
Mettete a bagno i fagioli in acqua per almeno una notte intera.
In una pentola alta, con acqua pulita, mettete a cuocere per 2 ore i fagioli  in abbondante acqua.
In un'altra pentola si prepara il soffritto con cipolla, sedano, aglio, rosmarino e prezzemolo pestati finissimi (e se si vuole lardo o meglio grasso di prosciutto).
Si passa (o si frulla) la metà dei fagioli e si aggiungono al soffritto, con quanto basta del brodo di cottura in cui avrete sciolto il cu.o di farina (oppure la purea di 1 patata).
Si sala e si lascia sobbollire la minestra, si aggiungono i fagioli interi, per poi aggiungere la pasta all'uovo fatta in casa e tagliata a losanghe o strappata. Si toglie subito dal fuoco bella morbida e si lascia intiepidire: nel frattempo la pasta risulterà cotta. Se si usa pasta di grano duro si lascia sul fornello il tempo giusto di cottura.
Nel piatto pepe e olio a volontà.
Vino: in entrambi i casi un buon rosso.

mercoledì 13 gennaio 2016

Pizzoccheri.

Questa mattina sono andata a fare la spesa al mercato rionale del martedì. È un'esperienza che amo particolarmente, perché non c'è niente di più bello che vedere una così colorata esposizione di frutta, verdura, formaggi, pesce... e gente. Ogni volta mi si rallegra il cuore. Guardo, valuto cosa comprare, chiacchiero, bevo un caffè al bar e torno a casa con tante idee per il menù.

Oggi ho comprato tanti tipi di verdura: verza, cavolo nero, coste, zucchine, carciofi, patate.
Adoro le verdure. Nei miei 20 anni da vegetariana ho imparato a cucinarle in tanti modi. 
Le verdure non sono solo sane, ma sono anche molto buone e sono tante le ricette che si possono preparare: antipasti, primi, secondi, piatti unici. Da sole, con la pasta, con i legumi...
Così tornata a casa, visto che avevo in frigo anche il formaggio giusto, ho deciso di preparare i Pizzoccheri. Un piatto unico robusto. Invernale.
Sì, è vero, sono napoletana. E allora?
Provateli e mi direte. E buon appetito.
Ingredienti.
Coste 200 gr
Verza 300gr
Patate 5 di media grandezza
Formaggio casera o fontina 250 gr tagliato a tocchetti molto piccoli
Burro 100 gr
Salvia 5 foglie
Aglio 2 spicchi
Sale, pepe e noce moscata

Per la pasta fresca:
(un tocco in più se volete, altrimenti comprate quella secca, che va benissimo)
Grano saraceno 200 gr
Farina di frumento "1" 50 gr
Acqua tiepida qb
Un po' di semola per spolverare le lasagnette.
Mescolate le farine, aggiungete l'acqua poco per volta e cominciate ad impastare.
L'impasto deve essere sodo ed elastico. Lavoratelo per 10 minuti e fatelo riposare per 20 minuti.
Tirate la sfoglia col matterello: fate delle strisce larghe 10 cm e tagliate i pizzoccheri a lasagnette larghe 5/6 mm. Spolveratele con della semola e mettetele in un piatto.

Procedimento.
Pulite le verdure e tagliatele a striscioline.
Sbucciate le patate e tagliatele a cubetti.
In una capace pentola mettete abbondante acqua con le verdure e mettete sul fuoco.
Seguite la cottura delle verdure. Quando le patate sono cotte, sono pronte.
Se usate la pasta fresca aggiungetela appena risultano cotte, perché questa cuoce in 5 minuti.
Se usate quella secca, aggiungetela a metà cottura, perché questa cuoce in 15 minuti.
Scolate e tenete un bicchiere di acqua di cottura.
In una padella molto grande, dove avete fatto fondere il burro con la salvia, mettete la pasta e le verdure e, mescolando con grande delicatezza, aggiungete il formaggio.
Se serve aiutatevi con un cucchiaio di acqua di cottura.
Appena il formaggio fonde, spegnete e fate riposare qualche minuto.
Io Li trasferisco in una pirofila e li faccio gratinare qualche minuto in forno, sotto il grill.
Ma non é indispensabile.
Sentirete che armonia di sapori.
Vino: un rosso non troppo forte.

lunedì 11 gennaio 2016

Gattò di patate, napoletano verace

Il Calendario del cibo Italiano, ha sancito come Giornata Nazionale del Gateau di patate il giorno 11 gennaio. Ambasciatrice della giornata la blogger Maria di Palma.
http://www.aifb.it/calendario-del-cibo/giornatanazionalegateaudipatate/
Da buona napoletana, come potete immaginare,  è una giornata a cui tengo molto.
 Il Gattò di patate napoletano è uno sformato di patate, tipico della cucina partenopea.
La storia racconta che fu introdotto da cuochi francesi, chiamati nel Regno di Napoli dalla regina Maria Carolina, figlia di Maria Teresa Asburgo-Lorena e di Francesco I, in occasione delle proprie nozze con Ferdinando IV di Borbone, nel 1768.
Al contrario di come si crede, non è un piatto della cucina francese, in quanto questo sformato fu inventato lì a Napoli, con tutti gli ingredienti allora in uso nella cucina napoletana, con la sola eccezione del burro, un ingrediente molto francese, che fu usato al posto della sugna, per "ingentilire" e "nobilitare" il piatto.
Il nome Gattò, invece, è una evidente corruzione della parola francese gateau (torta), perché, come detto, furono i Monzù (i Monsieur), i cuochi francesi, a prepararlo per la prima volta.
A Napoli ogni famiglia ha la sua ricetta ed essendo un piatto diffuso in tutto il territorio dell'allora Regno delle due Sicilie, ogni zona, ogni città ha le sue variazioni.
Questo è quello che preparano i napoletani "veraci".

Ingredienti.
Patate 1,500 kg (patate vecchie a pasta gialla)
Burro 150 gr (100 gr + 50 gr per ungere la teglia e per gratinare)
Parmigiano grattugiato 50 gr (o una metà di pecorino romano)
Uova intere 5
uova sode 3 (7 minuti dalla presa del bollore)
Salame napoletano 150 gr
Mozzarella vaccina 100 gr
Provola fresca affumicata 200 gr
Latte 1 bicchiere
Sale, pepe macinato fresco, secondo il proprio gusto
Pane grattugiato qb

Procedimento.
Lessate le patate con la buccia in abbondante acqua salata.
Ancora calde pelatele e passatele allo schiaccia patate, lasciandole cadere in una grossa ciotola.
Aggiungete 100 gr del burro e lavorate con le mani finché non si sarà sciolto e amalgamato.
Unite poi le uova intere, il parmigiano, il salame e il latte. Regolate di sale e spolverate di pepe.
Ungete, molto generosamente, con il burro una teglia da forno e spolverizzatela di pangrattato.
Versate metà del composto, distribuite la mozzarella e la provola tagliate a dadini, le uova sode affettate sottilmente e chiudete con il restante composto, livellando la superficie con le mani.
Spolverizzate con il pangrattato e cospargete abbondantemente con fiocchi di burro.
Cuocete in forno caldo, statico, a 200° per 35/40 minuti.
Controllate la doratura, perché ogni forno è diverso.
Togliete dal forno ed attendere almeno mezz'ora prima di servire.
Servito tiepido, tagliato in ampie fette, è un ottimo piatto unico. Raffreddato e tagliato in cubotti, può
invece accompagnare un aperitivo.
Vino da abbinare: un bianco campano, Lacryma Cristi del Vesuvio o Falanghina dei Campi Flegrei

domenica 10 gennaio 2016

Bacalá alla vicentina.

Per una napoletana verace come me, abituata al baccalá napoletano, cucinato con il pomodoro, lasciato in pezzi belli interi, l'incontro con il baccalà alla Vicentina é stata una sorpresa inaspettata, come un illuminazione sulla via di Damasco...
E si, perché il baccalà alla vicentina è una preparazione "pasticciata", nel senso che il risultato é un baccalá cremoso e disfatto, molto, ma molto distante dai gusti meridionali. Ma gente, è SQUISITO e io da che vivo a Verona, almeno un paio di volte al mese lo preparo. Con la polenta.
Per la gioia di amici e parenti.
Ho avuto come insegnante una cara amica di Vicenza, dove lì è una cosa seria. C'è anche la Confraternita...
Oggi, per il Calendario del Cibo, è la giornata del Baccalá alla Vicentina, per cui vi allego il post della bravissima blogger Gabriella Pravato, ambasciatrice del piatto.
C'è tutto, storia, spiegazioni e ricetta. 
Leggete, preparate e mettete su una bella polenta. Successo assicurato!

martedì 5 gennaio 2016

Il cuore nella calza.

Il lungo periodo natalizio finisce questa notte, in dolcezza, con l'arrivo della Befana. 
In effetti è un bel modo di concludere, con questo giorno speciale tanto atteso dai bambini e non solo.
Io sono nata e cresciuta a Napoli, dove la Befana era ed è una cosa seria. E non solo a Napoli...
In questa notte è lei che riempe le calze di leccornie e di giochi per i bambini.
Ed è una magia irripetibile. Nulla si può  paragonare a questo incanto, rimasto immutato nel tempo.
Mi sembra proprio di vederle quelle calze che la mattina trovavo vicino ai giochi chiesti: c'erano il torrone, la cioccolata, i biscotti decorati con la glassa, la frutta secca, piccoli oggetti e i mandarini a riempirla fino all'orlo. Quanta meraviglia negli occhi di bambina.
Erano fatte con il cuore. Regalavano stupore. Raccontavano amore.
Ecco, dentro le calze che questa notte metterete acconto ai letti dei vostri bimbi o che domani donerete alle persone care, metteteci il vostro cuore, rendetele uniche, perché siano degne di essere ricordate. In fondo quello che alla fine ci resta, quello che è veramente nostro, è proprio il ricordo delle cose che abbiamo avuto. Nulla ci rende più ricchi, di un bel ricordo che scalda il cuore.
Buona Befana a tutti cari amici.

Calendario del Cibo italiano. Settimana degli avanzi: Riso al salto.

Con l'inizio del nuovo anno è partito questo ambizioso progetto dell'AIFB del Calendario del Cibo Italiano, di cui vi ho parlato in un post di pochi giorni fa e alcuni di voi, forse, hanno anche già avuto modo di leggere i post pubblicati.
Visto che roba..? Grande qualità e professionalità. 
Ed è solo l'inizio.
Bene. Questa in corso è la settimana dedicata alla cucina degli avanzi, alla cucina di recupero, di cui erano indiscusse esperte le nostre madri e le nostre nonne.
Poi sono venuti alcuni anni "bui" di cucina edonistica è un po' "goliardica" che sono passati, lasciando il posto ad una nuova coscienza e ad un nuova consapevolezza, che sta facendo di noi tutti dei consumatori corretti ed informati. Non a caso uno dei temi più importanti dell'Expo di quest'anno è stato proprio quello della lotta allo spreco. E tutti abbiamo capito.
L'intento di questa settimana del Calendario è proprio quello di dimostrare che con gli avanzi è possibile cucinare pietanze gustose e invitanti. Non solo. In alcuni casi il piatto del riciclo è addirittura diventato famoso e gourmand, come il Riso al Salto, piatto di cui mi sono occupata io ripercorrendone la storia.

http://www.aifb.it/calendario-del-cibo/giornata-nazionale-del-riso-al-salto/

Vi invito, quindi, ad andare sul sito AIFB dove, insieme al post, troverete anche i contributi di altri blogger che con le loro "variazioni su tema", se siete a corto di idee per riutilizzare ciò che è avanzato, vi daranno buoni consigli per riciclare con gusto.
Buona lettura e buon appetito.

domenica 3 gennaio 2016

Domenica n.1. Buoni propositi e biscotti.

Prima domenica dell'anno nuovo e, finalmente, un po' di calma e di tranquillità.
Le vacanze non sono ancora finite, manca la Befana, ma il più è fatto e ora mi posso concede un momento tutto per me. 
Qui in cucina, mentre aspetto che i biscotti appena infornati vengano pronti, mi preparo un thé e provo a seguire i miei pensieri per metterli in ordine, per fare buoni propositi.
In fondo l'anno nuovo è iniziato da soli tre giorni e, quindi, sono ancora in tempo a mettere ben a fuoco le cose da fare. E da non fare... Bisogna migliorarsi. Sempre.
Ve le elenco così, un po' come mi vengono, senza un vero ordine di importanza. 
Sicuramente anche voi in questi giorni avrete fatto la vostra lista di buoni propositi per l'anno nuovo...
Allora: riorganizzare gli spazi nei mobili di cucina, riordinare gli armadi delle camere (regalando ciò che non metto più...), svuotare la cantina (solo dalle cose inutili...), camminare con costanza ogni giorno mezz'ora (e non 3 ore ogni tanto...), tenere pulita la macchina (una volta rintracciata una patata germogliata...), essere più efficiente nella raccolta differenziata (la cura mio marito...), scrivere con molta più costanza sul blog, riprendere a mangiare il più possibile integrale (e biologico), imparare a fare i dolci veri e non solo biscotti (vado sempre a "occhio"...), viziare meno le mie figlie... 
Ok, direi che basta così. 
Non vorrei diventare troppo virtuosa.
E poi i biscotti sono pronti. Che profumo di limone...
Ricetta?

Biscotti profumati.
Ingredienti:
Farina 220 gr
burro 125 gr 
(ben ammorbidito a temperatura ambiente)
uova 1
zucchero 70 gr
limone 1 bio 
(il succo + la buccia grattugiata)
zenzero in polvere 1 cucchiaino

Procedimento.
Mescolare la farina con il burro a pezzetti e aggiungere tutti gli altri ingredienti.
Lavorare fino ad ottenere una palla liscia ed omogenea.
Metterla in frigo per 20 minuti.
Stenderla con il matterello allo spessore di 1 cm, aiutandosi con un po' di farina. 
Tagliare i biscotti nella forma che più piace e infornare a 180° su la placca foderata di carta forno.
Far cuocere per 15 minuti, sorvegliandoli: appena iniziano a dorarsi tirarli fuori.
Far raffreddare.
Se si vuole, cospargere con zucchero a velo.
Auguri.

venerdì 1 gennaio 2016

Giornata nazionale delle lenticchie. Pasta e lenticchie.

Parte oggi, 1 gennaio, il Calendario Nazionale del Cibo Italiano, con la giornata nazionale delle lenticchie e io vi ripropongo un post di alcuni giorni fa, perché questo calendario parla del cibo e non del food e noi napoletani amiamo molto la concretezza.
La cucina napoletana di tutti i giorni è decisamente sbrigativa, fatta di piatti semplici e abbastanza veloci e quindi, se si parla di legumi, un posto d'onore ce l'hanno le lenticchie, visto che cuociono in poco tempo, sono particolarmente ricche di elementi nutritivi e sono buonissime. 
Quindi non consumiamole solo a Capodanno, ma portiamole in tavola molto più spesso.
Semplice, però non vuol dire facile. 
Vediamo come fare.
Intanto è sempre meglio scegliere le lenticchie essiccate e non quelle già pronte in scatola, poiché solo le prime mantengono tutti i principi nutritivi che le caratterizzano, mentre le seconde contengono spesso conservanti e sodio. Poi scegliamo una varietà italiana, visto che sono anche le più gustose. Infine cuociamole con attenzione, immergendole in acqua pari al doppio del loro volume, in modo che possano assorbirla completamente durante la cottura, trattenendo così vitamine e sali minerali.
Tra le varietà italiane le migliori sono quelle di Castelluccio di Norcia, di Colfiorito, di Altamura, delle Eolie e di Ponza.

Ingredienti.
350 gr di pasta mista ( o di soli spaghetti spezzati molto corti)
350 gr di lenticchie 
150 gr di olio EVO
2 spicchi di aglio
2 pomodori pelati
prezzemolo tritato
sale e pepe qb

Procedimento.
Fate cuocere le lenticchie in acqua fredda pari al doppio del loro volume.
Quando saranno quasi cotte, aggiungete gli spicchi di aglio, i pomodori, il sale e l'olio e fate andare ancora per almeno mezz'ora a fiamma molto bassa. Devono mantenere la giusta densità (tenete dell'acqua bollente a disposizione per eventuali rabocchi).
Cuocete la pasta a parte, scolatela a metà cottura e aggiungetela nelle lenticchie, insieme al prezzemolo. Completate la cottura, regolando bene il quantitativo di acqua per mantenere la consistenza morbida e un po' cremosa della minestra.
Spegnete il fuoco e fate riposare 5 minuti prima di servire. 


Macinate pepe fresco.

Buon Inizio!

Primo giorno dell'anno, un po' di sonno, un po' di intontimento, ma anche tanta voglia di mettersi all'opera, di portare avanti gli impegni già presi e di iniziare nuovi progetti.
Ieri sera ho festeggiato l'arrivo di questo nuovo anno con un po' di nostalgia verso quello che se ne stava andando perchè, devo ammettere, non è stato niente male. 
Un anno che ha portato piacevoli novità e la gioia di alcuni traguardi raggiunti. 
Quindi cosa augurarsi? Che continui così, anche se so perfettamente che poi la vita si muove, le cose accadono, anche quando sembra che tutto stia fermo, che tutto si ripeta.
Poiché, poi, ogni inizio porta con se il bisogno e il dovere di fare buoni propositi, anche io li faccio.
Uno, ovviamente, riguarda questo Blog, finora vissuto solo come un hobby: essere più continua e puntuale nella scrittura, condividere ricette utili da avere e facili da fare. 
Il primo passo verso questo obiettivo l'ho fatto prendendo parte al Calendario del Cibo Italiano, un grande progetto, importante e decisamente bello, dell'Associazione italiana Food blogger (AIFB), pensato per celebrare la Cucina italiana ed i suoi incredibili piatti, nei prossimi 366 giorni, attraverso le ricette dei suoi soci. E non solo. 
Ogni settimana sarà dedicata ad un tema, ogni giorno sarà la Giornata Nazionale di un piatto e  su questo ci saranno ricette, storia e curiosità.   
Nella prima settimana di gennaio, la settimana dedicata agli avanzi, io partecipo il giorno 5, come ambasciatrice del Riso al salto .,. 
Oggi, 1 gennaio,  è la giornata nazionale delle  lenticchie.
Non vi resta che seguirmi e seguire l'AIFB. Vedrete quanto c'è da sapere, da scoprire e da imparare.
Buon Anno e buona lettura!

 http://www.aifb.it/calendario-del-cibo/giornata-nazionale-delle-lenticchie/