mercoledì 31 dicembre 2014

Capodanno scintillante.

Ecco, ci siamo, il 31 dicembre è arrivato e noi tutti siamo qui pronti a riunirci ancora una volta, l'ultima di questo anno, intorno ad un tavolo per mangiare insieme e brindare al nuovo anno che arriva.
                                            
Come per Natale, anche per la cena della vigilia di Capodanno non vi darò ricette, ma solo suggerimenti, spunti, idee sull'atmosfera che deve avere questa serata speciale e anche il racconto di quello che farò. Perché per domani sera noi tutti abbiamo già messo la "nostra" fantasia in moto per organizzare al meglio il menù e la tavola.
Io li vedo informali, ma assolutamente eleganti, sia il menù che la tavola, che dovrà essere, come scritto nel titolo, assolutamente scintillante.
Quindi non l'oro del Natale, ma l'argento, tanto argento, dai piatti usa e getta alle decorazioni, ai portacandele sul bianco della tovaglia e tante candele, fiori bianchi, bacche  argentate e luci, tante luci...
L'ideale è di far sedere a tavola tutti gli ospiti, anche se si organizza la cena con il buffet. Ci si serve e si va in tavola. È fondamentale prevedere un menù che si possa preparare in anticipo e con il contributo degli ospiti. Se si è in tanti è giusto che ognuno porti qualcosa di pronto, su indicazione della padrona di casa che avrà coordinato il tutto.
Quindi tanti antipasti, da usare come aperitivo, da gustare mentre gli ospiti arrivano, da accompagnare con delle buone bollicine, per riscaldare l'ambiente e permettere a tutti di conoscersi.
Poi un risotto con i frutti di mare e delle insalate insolite, tipo arance e melograno e ananas, indivia e meligrano, cotechino e lenticchie e tanti dolci già porzionati. Immancabile il pandoro con una buona salsa al mascarpone... con bollicine dolci.
A mezzanotte invece per il brindisi un prosecco o uno champagne.
Noi saremo ospiti di amici, saremo in quattordici persone.
La padrona di casa ha organizzato la cena seduti, il menù fatto con il contributo di tutti e sarà a buffet.
Si è puntato sul pesce.
ANTIPASTI:
Carpacci di ricciola, di tonno e di salmone marinati
Luccio in salsa con triangoli di polenta abbrustolita
Anguilla in carpione
Sarde in saor
Baccalà mantacato con crostini
Baccalà alla vicentina con polenta
Polpo arrosto, porzionato e sevito in ciotoline su crema di ceci con cipolle in agrodolce
Spinaci in padella con uva passa e pinoli
Verdure miste affettate e gratinate con panour aromatica
Insalata di ananas, indivia belga e melograno

Frutta secca e dolci
A mezzanotte l'immancabile brindisi.

A seguire lenticchie e cotechino per tutti, con un calice di rosso.

Due raccomandazioni: le bollicine, tutte, vanno bevute fredde e i bicchieri devono assolutamente essere di vetro e di forma adeguata.
E che non manchi il vischio sotto cui baciarsi...
Auguri!

martedì 23 dicembre 2014

Natale: ci siamo! Il mio programma e il mio menù per la Vigilia e per il giorno di festa.



Come ho già scritto lo scorso anno, il Natale per me, come per molti di voi, deve essere tradizionale, semplice ma elegante e d'effetto in tavola.
Non vi dò ricette, ma voglio solo condividere con voi delle idee e il mio diario di bordo, perchè ognuno  in questa occasione poi mette in gioco le proprie tradizioni, le proprie competenze, i propri ricordi.
Dunque, ho fatto l'albero, ho decorato molti angoli della casa con ghirlande e gadget natalizi,  ho disseminato una gran quantità di candele rosse e bianche e l'ho inondata del profumo di biscotti alla cannella che con mia figlia sforniamo ormai senza sosta.
Il giorno di Natale, adeguatamente impacchettati e infiocchettati,  vogliamo farne dono agli amici.
La  sera della Vigilia la cena sarà in famiglia, a casa. Il giorno di Natale, con tutta la famiglia, il pranzo sarà a casa di carissimi amici sul Lago di Garda.
Quindi devo organizzare, preparare e mettere in tavola solo la cena, per 8 persone. Per il giorno di Natale devo preparare i tortellini e il bollito misto, con il cappone, le salse e le verdure bollite, come mio contributo al pranzo.
La tavola della vigilia, che gioco sui colori avorio, bianco, oro e rosso, avrà una bella tovaglia di pizzo color burro, i piatti chiari di porcellana, con il bordo in oro, i bicchieri a calice, di cristallo. Come centro tavola una composizione, lunga, di foglie dorate e candele rosse di diverse altezze.
 Il menù della Vigilia.
 All'arrivo degli ospiti, aperitivo di benvenuto in piedi con:
tartine di salmone affumicato
(pane ai cereali, tostato, con fetta di salmone e creme fraiche)
zeppoline di baccalà
Vino: Prosecco di Valdobbiadene
A tavola:
soutè di vongole e tartufi
linguine all'astice
filetto di branzino al vapore, con carote lesse in agrodolce e cipolle rosse all'aceto balsamico.
Vino: bollicine a tutto pasto. Io Franciacorta...
A fine pasto:
panettone classico, servito con crema inglese
frutta di stagione
caffè, tè, tisane
Aspettando la mezzanotte:
liquori e cioccolattini 

Il giorno di Natale, come ho già detto, saremo a casa di amici, ospiti nella loro splendida casa sul lago.
Saremo in tanti, due famiglie, tre generazioni, e amici ... una ventina di persone
Tavola in bianco, con centrotavola in verde e argento. Padrona di casa impeccabile.
Il menù, condiviso e a più mani, punterà sulla tradizione.Aperitivo, in attesa che arrivino tutti:
patè di vari gusti e creme di formaggio alle erbe fini, tutto servito con pane tostato.
Vino: Spumante Trentino DOC
A tavola:
tortellini fatti in casa in brodo di cappone
pasticcio di verdure
arrosto con patate
bollito misto con verdure bollite, salsa verde e salsa alla senape
Vino: Valòpolicella Superiore Allegrini
panettone
macedonia di frutta fresaca
vassoio del caffè con cioccolattini al liquore

La serea del 25, per chi vuole cena con gli avanzi, con aggiunta di vellutata di porri.
Poi dal 26 in cucina si cambia per lasciare il passo a cibi più leggeri per i giornio che precedono capodanno... ma ne riparliamo.
Buon Natale!

giovedì 18 dicembre 2014

Christmas cookies. Profumo di festa...

Se in queste giorni volete inondare la casa di un dolce profumo che fa tanto feste natalizie, fatto di zucchero, spezie, burro, che ci trasforma tutti in bambini, questi sono i biscotti che dovete assolutamente fare.
Ingredienti per 25/30 biscotti:
250 gr di burro (io uso Lurpak) ammorbidito a crema
125 gr di zucchero a velo (una busta)
1 uovo intero
350 gr di farina "0"
Procedimento:
Mescolate bene tutti gli ingredienti per fare la frolla.
Se occorre, per compattarla e fare la palla, aiutatevi con un po' di farina.
Metterla a riposare in frigo per 1/2 h, avvolta nella pellicola.
Riscaldare il forno, statico, a 200°.
Stendere la pasta con il mattarello ad un'altezza di 5/7 mm.e tagliare i biscotti con le formine  natalizie.
Infornare  per 6/8 min, finchè non sono appena dorati..
Far raffreddare e conservare in un barattolo...

Vino: Picolit

domenica 7 dicembre 2014

La torta magica. Ovvero la crostata al lemon curd di Andrea.

Ed eccovi la ricetta della torta preparata insieme ad Andrea Romeo, durante il Taste of Christmas, al "The Lab" di sabato. Che poi è una versione personalizzata della Tarte au citron francese.
Poiché credo che molti di voi, come me, non hanno a disposizione la fantastica planetaria Electrolux, la facilità di esecuzione sarà minore e dovremo lavorare un po' di "gomito".

Invece la qualità degli ingredienti, sicuramente, può essere replicata. Almeno per il burro, in quanto il Lurpak lo si trova nei supermercati e nei negozi.
Per i fantastici canditi di Romeo forse ci sarà qualche difficoltà in più, ma voi non accontentatevi assolutamente di quelli industriali che si trovano già tagliati e confezionati. Se non avete un negozio dove trovarli artigianali è meglio fare senza. Credetemi.
Infine la lemon curd, la profumata crema al limone di origine anglosassone, ingrediente "segreto" di questa ricetta, che potete prepararvi da soli o comprarla già pronta. Secondo voi cosa è meglio?
E allora facciamola, con il succo di 3 limoni biologici, 250 gr di zucchero, 400 ml di acqua, 50 gr di burro, 20 gr di fecola, 3 uova e un pizzico di sale: acqua, zucchero e fecola in una pentola a fiamma bassa; poi si aggiunge il succo dei limoni, i tuorli e il sale. A fiamma bassa si mescola finché non si addensa. Si aggiunge il burro sciolto, la scorza grattugiata di due limoni e si spegne.
Si conserva in frigo a lungo, chiusa in un vaso ermetico.
Il lemo curd è una crema di limone molto densa, che può essere spalmata su pane, fette biscottate, oppure usata come crema per farcire torte, biscotti o pasticcini.
Su può sostituirla con una marmellata al limone.

Ma ora veniamo alla torta.
Per la frolla:
170 gr di burro
160gr di zucchero
4 rossi d'uovo
300gr di farina
1 cucchiaino di miscela di Spezie in polvere: cannella, noce moscata, curry
Buccia grattugiata di 2 limoni (zest)
Il ripieno:
2 mele renette tagliate a pezzetti
Un cucchiaio di canditi
2 cucchiai di lemon curd
La meringa fredda:
2 albumi d'uovo
50 gr di zucchero.
Lavorate il burro molto morbido con lo zucchero. Aggiungete i rossi d'uovo, le droghe e, gradualmente, la farina.
Stendete la pasta in una tortiera di 15 cm, coperta di carta forno inumidita, mettete la crema lemon cerd, distribuite le mele, i canditi e lo zest di limone.
Infornate nel forno preriscaldato a 190 gradi per 25 min.
Intanto montate a neve fermissima i bianchi con lo zucchero, finché non diventa color perla.
Sfornate la torta e con una sacca da pasticciere decorate la superficie, formando un reticolo compatto.
Infornare nuovamente a 200gr per 10 min.

domenica 30 novembre 2014

Taste of Christmas: hocus pocus...

Burro, zucchero, farina, uova, mele, fat lemon, canditi, cannella, spezie, polveri magiche...
Non é il pentolone di Mago Merlino, ma gli ingredienti per il laboratorio sponsorizzato da Lurpack ed Electrolux, al primo piano del museo AMO nello spazio The Lab, organizzato per i blogger ospiti del Taste di Verona, a cui ho partecipato.


La proposta del pasticcere Andrea Romeo,  di Dolci in Tasca, è stata di preparare con gli ingredienti prima elencati, una crostata di mele un po' particolare, più una torta, arricchita con la Lemon curd, una densa crema di limone, frutta candita, spezie e zest di limone.
Per lavorare non il pentolone nè la magia di Mago Merlino, ma la solida operosità di una planetaria Electrolux. Dici poco.

Poi la fragranza e la cremositá del burro Lurpak e la eccezionale qualità dei canditi, prodotti dalla ditta di famiglia di Andrea, la MIS Romeo srl (www.misromeo.it), hanno fatto il resto.


Tutto in un'atmosfera di complicità e divertimento.
Complimenti a tutti.

P.S. La torta é buonissima e domani vi dò la ricetta. Gente, è da fare.

Taste of Christmas: istruzioni per l'uso.

Arrivare, entrare, guardare, annusare, assaggiare, gustare, bere, mangiare, parlare, ascoltare, imparare... e tanto altro.

Ecco, queste sono solo un piccolo elenco delle azioni che potrete fare appena avrete comprato il biglietto d'ingresso e varcato la soglia del Taste of Christmas di Verona.
Ci siete andati al Taste? Non so voi, ma io sia venerdì che sabato.
Oggi è l'ultimo giorno e allora vi do' qualche dritta su cosa fare.
Ci sono diversi livelli di partecipazione e di coinvolgimento possibili.
Quello minimo, che prevede con il solo biglietto base, la visita delle splendide sale del museo AMO, la degustazione dei prodotti proposti dagli 
espositori e la partecipazione al The Lab. 


Poi si può salire di livello, aggiungendo la card,  per poter mangiare ai 4 ristoranti e accedere al banco dei vini allestiti nel cortile e per poter comprare i fantastici prodotti in vendita agli stend e allo shop.




Infine, si può partecipare a corsi di cucina, a pagamento e su prenotazione, tenuti dagli chef dei 4 ristoranti e da chef ospiti. Praticamente il Paese delle Meraviglie.
Io ho fatto tutto. Perchè privarsi?
Buon Taste of Christmas amici.


mercoledì 26 novembre 2014

Aglio, olio e peperoncino.

Quando hai voglia di addentare con passione, di masticare con voluttà, di gustare con goduria, cosa c'é di meglio di uno spaghetto  aglio, olio e peperoncino?
Ecco. Dopo una lunga giornata di lavoro, con un pezzo di focaccia mandato giù alla bello e meglio per pranzo, ho deciso di preparare per cena una quintalata di questi spaghetti da accompagnare ad una buona bottiglia di bianco.
Ingredienti per 4.
400 gr di spaghetti
4 spicchi di aglio sbucciati e schiacciati
Peperoncino in quantità adeguata, in base a quanto è piccante
10 cucchiai di olio E.V.O. super buono
Un ciuffo di prezzemolo.
Procedimento.
In un tegame di misura adeguata mettete l'olio, gli spicchi di aglio e il peperoncino e fate andare a fiamma bassissima. NON fate bruciare l'aglio. Deve rimanere chiaro.
Calate gli spaghetti.
A un terzo della cottura scolateli e metteteli nel tegame con l'olio. Tenete un bicchiere di acqua della pasta, per terminare la cottura, mescolando come quando si manteca il riso, aggiungendola a cucchiaiate per formare un fondo viscoso ed avvolgente.
Mettete nei piatti e spolverate di prezzemolo trito.
Mi raccomando di non far scuocere gli spaghetti.

VINO: un Soave o un Vermentino toscano.

Taste of Christmas: la fortuna di essere a Verona.

Londra, Milano, Roma e...Verona.
È il percorso del Taste,  che approda a Verona da venerdì 28 a domenica 30 novembre, e che porta nella città della lirica, del melodramma, di Giulietta e Romeo la prima edizione di questo food festival internazionale, nella sua versione natalizia. E questo significa essere nel cuore dell'evento.
Nella città dell'Arena in questi tre giorni scenderanno in campo chef e pasticceri di rango, per proporci piatti stellati, show cooking, incontri, degustazioni che solleticheranno il nostro palato, gratificheranno i nostri occhi e che sapranno stupire e coinvolgere anche i più distratti.

Palazzo Forti sarà la sede e la cornice dell'evento, negli spazi di AMO Arena Museo Opera.
È qui che potremo assaggiare i menù e i piatti ideati appositamente per questo evento, pensati per coniugare cibo e musica, per rendere omaggio al mondo della lirica e ad alcuni tra i più conosciuti melodrammi.
Quattro sono le opere che hanno fatto da musa ispiratrice, quattro sono i cuochi che hanno lavorato e quattro sono i piatti "lirici" che sono stati realizzati e dedicati ad AMO:

BARBIERE DI SIVIGLIA - Ovetto al tartufo bianco, di Elia e Matteo Rizzo - Il Desco.
"La più celebre aria del Barbiere di Siviglia mi ha sempre evocato energia e vitalità, il suo ritmo incalzante è senza dubbio paragonabile ad un servizio intenso in cucina: tutti ti cercano e tutti ti vogliono!!!
Il piatto, l'Ovetto al tartufo è composto di vari ingredienti tra cui una schiuma bianca di albume fritto che viene sifonata sopra per completare il piatto...la sua similitudine con la schiuma da barba è il motivo per cui con il Barbiere va a braccetto..."


ROMEO ET JULIETTE - Riso ai lieviti Bellaguardia, il dolce, l'amaro, l’acido, speziato, di Nicola e Pierluigi Portinari - La Peca
"Il riso ai lieviti Bellaguardia, dolce, amaro, salato e acido” ‘racconta’ l’amore difficile dei due sfortunati amanti, esaltando sapori molto diversi, ma soprattutto in contrasto tra loro”
“L’acido, il dolce, il salato e l’amaro sembrano nati per respingersi, ma se si assaporano insieme, a contatto con il palato, succede tutt’altro: si fondono magicamente in un abbraccio d’amore. La differenza tra l’opera ed il piatto sta, infatti, nel lieto fine! 

DON GIOVANNI - Ricciola, caprino, sorbetto al sedano, acqua di pomodoro del Piennolo, di Giuseppe D'Aquino - Oseleta
“Il Don Giovanni è a parer mio la più bella ed emozionante opera di Mozart.
Come il Don Giovanni è considerato uno dei massimi capolavori di Mozart, lo è anche per me questo piatto che mi rappresenta in particolar modo. La dolcezza della ricciola si sposa a pennello con la 
freschezza del sorbetto al sedano, il tutto legato dalla magia del pomodoro del Piennolo. Una musica seduttiva in bocca.”
Leandro Luppi - Vecchia Malcesine
TOSCA- Cannoli di tartara di manzetta veneta, cipolla di tropea alla grappa e misticanza, di Leandro Lippi - Vecchia Malcesine.

"Rosso come l’amore , croccante come la vita spezzata come la morte"   

Grande capacità in tutti loro di coniugare due delle eccellenze italiane, la cucina e l'opera lirica, di mettersi in gioco occupando uno spazio inusuale, di solito vocato ad altro. Una decisione forte, ma generosa, che permetterà a tutti noi di assaggiare a prezzi molto contenuti la cucina stellata.
http://www.tasteofchristmas.it/pagina/piatti-amo 
Le cucine saranno allestite a vista nel cortile di Palazzo Forti e gli spazi museali saranno divisi, strutturati ed arredati ad hoc, per consentirci la fruizione dell'evento con un approccio rilassato e gioioso.
Tanti gli sponsor che permetteranno l'attuazione di laboratori e taste:
  • Electrolux con Electrolux Chefs' Secrets
  • Lurpak con the Lab (le mani in pasta...)
  • Voiello con degustazioni verticali

Degustazioni di Vini ed Olii.
Grazie alla partnership con Veronafiere che partecipa attraverso i propri brand di Vinitaly e Sol&Agrifood, all’interno del festival, il pubblico, da quello più esperto ed appassionato a quello più curioso, potrà conoscere i vini pregiati con vincitori del 21° Concorso Enologico Internazionale 2014 promosso da Vinitaly e dedicarsi all'assaggio di una selezione di oli extra vergine di oliva più raffinati, tra piatti ‘lirici’ ispirati alle più famose opere, ricette natalizie e piatti green.

Come valore aggiunto l'opportunità di una riflessione "green", di un confronto sulla sostenibilità, con CLOROS, una società specializzata in servizi alle aziende attente a valutare l'impatto che le azioni, anche le più semplici e abituali, hanno sull'ambiente, pronte a limitare i danni, a eliminare gli errori.
Da seguire, quindi, con la massima attenzione.
http://www.tasteofchristmas.it/pagina/cloros

Il VINO.
Un'ampia e interessante selezione di 50 vini e di 8 bollicine, proposta dall'Enoteca Trimani di Roma.
Il tutto pagato in Scudi...
Taste =  assaggiare, assaporare, degustware, gustare, provare.

Taste =  assaggio, buongusto, gusto, preferenza, sapore.




venerdì 21 novembre 2014

Natale al via: Taste of Christmas a Verona.

Del Natale e della sua magia ho già cominciato a parlarvi.
Del resto manca solo un mese ed é ora di entrare prepotentemente nel vivo del mood natalizio.
Ma occorre creare l'incanto, l'atmosfera, il palcoscenico, il luogo dove poter vivere il Natale in tutti i suoi aspetti, perché sono tanti i tasselli che formano l'incredibile puzzle del Natale.
Forse il più coinvolgente e predominante é quello culinario, perché il cibo unisce, identifica, rallegra. Fa festa.
A Verona questo palcoscenico sarà l'evento "Taste of Christmas".
Dal 28 al 30 novembre, nella cornice del Museo AMO, prenderà vita l’evento natalizio di questo food festival internazionale, che in tutto il mondo ha coinvolto più di 300.000 persone.
Evento unico nel suo genere in Italia, Taste of Christmas si prepara a proporre un’esperienza culinaria e nel contempo culturale, in cui l’atmosfera tutta incantata del Natale veronese, dei suoi sapori, dei suoi colori e decorazioni si sposerà con la musica lirica.
La migliore ristorazione della città scaligera e del territorio coglie, quindi, l’occasione per celebrare il Natale ma anche il prossimo Festival Areniano con piatti ispirati al melodramma, alle sue suggestioni e ai suoi protagonisti. 
Ricciola,  caprino, sorbetto al sedano, acqua di pomodoro del Piennolo.
Oltre alle tre portate che andranno a comporre il menu degli chef di Taste of Christmas, se ne aggiungerà una quarta molto particolare: un piatto tutto dedicato ad AMO e ispirato, in vista ad una delle opere in calendario per l' anno 2015 dell'Arena di Verona. 
I piaceri della tavola, si sa, hanno sempre fatto parte della vita dei più importanti compositori; alcuni di loro si sono addirittura dilettati a creare il loro piatto particolare, in una perfetta trasposizione dalla musica all’arte culinaria. Sulla scia di questo connubio magico tra cibo e musica, il genio, la creatività e la dedizione degli chef Elia e Matteo Rizzo (Ristorante Il Desco, Verona), Nicola Portinari (Ristorante La Peca, Lonigo, Vicenza), Leandro Luppi (Ristorante Vecchia Malcesine, Malcesine, Verona) e Giuseppe D’Aquino (Ristorante Oseleta, Cavaion Veronese, Verona) hanno deciso di ispirarsi a quattro grandi opere liriche per dare vita a quattro piatti, oltre che a quattro inediti menù. 
Il riso ai lieviti Bellaguardia.
Cannelloni di tartara di manzetta veneta, cipolla di Tropea alla grappa e misticanza .


Quindi non resta che aspettare il prossimo week-end ed andare al Taste di Verona.
Qui il link per maggiori informazioni:

http://www.tasteofchristmas.it/pagina/piatti-amo



mercoledì 19 novembre 2014

Natale. Eccolo di nuovo...

Come ve la racconto la magia del Natale?

Cominciando con un gioco di immaginazione.
Pensate ad un luogo e ad un tempo sospeso, magico e incantato, ricco di colori, sapori, profumi, calore, persone care.
"Ma è bellissimo...", direte voi. Sì lo è. Un sogno.
Il Natale, secondo me, è una festa onirica, sospesa, fatta di atmosfere, di emozioni, di immaginazione, di incanto.
Ma soprattutto di attesa.
Attesa che tutto accada. E questa attesa va riempita di "cose da fare", "da preparare", "da organizzare"
Nel periodo del Natale nelle nostre case, nelle nostre città, ogni anno si rinnova il rito di ritrovarsi tutti insieme, in spazi deputati, dedicati per far festa, per condividere cibo ed emozioni, parole e ricordi, attese e speranze.
E questi spazi devono saper accogliere, saper suggerire, evocare... Ricordare. Perché per tutti noi il Natale è memoria, ricordo. Di profumi della cucina di casa, di bambini festanti, di donne, di cibo, tanto, buono e profumato, di tavola imbandita, scintillante, preziosa e di luci, di regali, di addobbi dentro casa e fuori nelle strade. Magia! Pura magia.

Ecco, quella magia, per noi che viviamo a Verona, quest'anno la possiamo trovare nell'evento:

"TASTE OF CHRISTMAS A VERONA" dal 28 al 30 novembre, presso AMO Arena Museo Opera, dove il primo food festival natalizio avrà luogo all’interno di un museo, tra musica lirica e sostenibilità, con tante proposte per un Natale elegante e molto chic, oltre che magico.
 L’Opera lirica, una delle arti che rende l’Italia, e in modo particolare Verona, unica al mondo, con questo evento si sposa con l’atmosfera incantata del Natale, i suoi sapori, i suoi colori e le sue decorazioni. Avete infatti mai immaginato di assaporare piatti di alta cucina, preparati dai migliori chef, tra gli originali abiti di scena indossati nelle rappresentazioni delle più importanti opere liriche? Oppure, di degustare delizie natalizie ispirate alla Traviata o al Nabucco? O, ancora, di sorseggiare un vino leggendario nella stanza in cui è stato ospitato Napoleone Bonaparte?
Questo connubio magico tra musica lirica, cibo e Natale lo si potrà vivere a Taste of Christmas in un prestigioso palcoscenico: AMO, il museo della Fondazione Arena di Verona collocato a Palazzo Forti, nel cuore del centro storico della città. Per la prima volta, un evento dedicato a celebrare l’eccellenza enogastronomica, vivrà all’interno di un museo. 
Un festival, quindi, che già da questo si preannuncia essere unico nel suo genere e pronto a coinvolgere visitatori con passioni diverse e a trasportarli nella magia del Natale.
Guardate qui:
http://www.tasteofchristmas.it

lunedì 17 novembre 2014

Pizza con la scarola.

Oggi vi propongo questa ricetta, tipica della cucina campana, che può risolvere un pranzo, una cena, la scorta in frigo... Infatti si prepara con anticipo e al momento opportuno la si serve. 
Potete fare voi la pasta lievitata oppure comprarla pronta al panificio o al supermercato. Io ho provato quella dell' ESSELUNGA e devo dire che va bene.
Ovviamente preparare la pasta da soli dà più soddisfazione ed è più buona.

PASTA LIEVITATA:
600 g di farina "0" (io mescolo 400 g bianca e 200 g integrale bio)
1 bustina di lievito di birra liofilizzato (Paneangeli)
5 cucchiai di olio di oliva
2 cucchiaini di zucchero
2 cucchiaini di sale fino
1 tazza (da latte) di acqua calda.

PROCEDIMENTO.
In un'ampia terrina  mescolare la farina con il lievito, lo zucchero e il sale.
Aggiungere l'olio e cominciare ad impastare con l'acqua calda. La quantità è orientativa. Se ne aggiunge finché l'impasto non è morbido, elastico ma non appiccicoso.
Poi lo lavorate un po' sulla spianatoia, aiutandovi con la farina. Dividerlo in 2 panetti (uno più grande) e metterli a lievitare per almeno 2 ore. 

SCAROLA:
2 o 3 cespi di insalata scarola, pulita e tagliata a pezzi
12 olive nere e una manciata di capperi sotto sale
6 cucchiai di olio e.v.o. e 1 spicchi di aglio schiacciato
sale e pepe.




PROCEDIMENTO:
Sbollentare la verdura, finché non si ammorbidisce. Scolarla e strizzarla un po'.
In un tegame mettere l'olio con l'aglio ad insaporire. Togliere l'aglio e mettere nell'olio le olive e i capperi (sciacquati bene) tritati. Aggiungere la scarola e far cuocere finché non è ben asciutta e morbida.
Portare il forno, statico, a 180°. In una teglia bassa da forno mettere la carta forno, il disco di pasta più grande e allargarlo con le mani fino a uscire dai bordi. Versare la verdura e coprire con l'altro disco di pasta.
Spennellare di olio e infornare per 30/40 min.
Servire tiepida.

VINO: bianco, fermo.

martedì 11 novembre 2014

Integrale? C'è più gusto.

Come ho già accennato in altri post, l'uso di cereali integrali è una buona abitudine da introdurre nella nostra alimentazione. Lentamente, piano piano, agendo qua e là, é possibile sostituire  la farina raffinata con quella integrale in molte preparazioni, senza perdere il gusto e il piacere di quel cibo.
Perché parliamoci chiaro, i cibi integrali non hanno un bell'aspetto, non sono invitanti.
Il trucco è quello di dargli un posto speciale. E allora avanti con la pasta fresca, i prodotti lievitati, i dolci. Per i benefici, innegabili, derivanti dal loro uso, vi rimando alla lettura dell'articolo di cui in fondo pagina ho messo il link. È molto preciso e completo.
Per le ricette, ecco qua le mie preferite con la farina di grano tenero.
Per gli altri cereali vi rimando a prossimi post.
Vi ricordo che tutti i cereali e le farine che si usano devono essere assolutamente biologici.

 Gnocchi.
Per 4 persone:
1 kg di patate per gnocchi
300 gr di farina integrale
100gr di farina 0 bianca
Sale
Lessate le patate, passatele è lasciate le raffreddare un pochino.
Conditele con un po' di sale fino.
Mescolate la farina integrale e cominciate ad impastare. Aggiungete la farina bianca (dipende dall'umidità delle patate...) e appena l'impasto é prenoto copritelo con un panno per un quarto d'ora.
Procedete come di consueto per fare gli gnocchi.
Conditeli con burro fuso e salvia, o con una crema di gorgonzola, burro e briciole di noci...
Io li ho conditi con pomodoro fresco e scamorza affumicata.m

Pizza.

400 g di farina integrale
100 gr di farina bianca 0
1cubetto di lievito di birra
1 cucchiaino di zucchero
1cucchiaino e 1/2 di sale fino
3 cucchiai di olio
250 gr di acqua tiepida
Latte qb
In una tazza di acqua tiepida mettere a sciogliere il lievito.
In una terrina unite le farine, il lievito, l'olio, lo zucchero e il sale. Lavorate il tutto sulla spunatoia per almeno 10 min,. Rimettere la palla di pasta nella terrina e coprite con la pellicola.Far lievitare per 2 ore.
Procedete con la pizza, condendola con polpa di pomodoro e capperi, oppure con mozzarella e formaggio dolce grattugiato... Cuocere nel forno statico già caldo per 15/ 20 min.


Torta

150 gr di farina integrale
50 gr di farina bianca
1 bustina di lievito per dolci
1 bicchiere di succo di mele limpido (skipper)
1/2 bicchiere di olio e.v.o
Un po' di latte, q.b.
100 gr di zucchero di canna
2 uova intere.
2 mele
In un terrina sbattete le uova con lo zucchero, mettete le farine, il lievito, i liquidi e mescolate con cura. Il composto deve essere MOLTO morbido. Mescolate le mele tagliate a fettine sottili e versate in una tortiera imburrata e spolverata di pangrattato.
Cuocete, in forno a 170 gr. per 50 minuti (dipende dal forno, controllate).
È buona anche senza le mele.

Il link da leggere:http://www.eufic.org/article/it/expid/Foglio-informativo-cereali-integrali/

martedì 4 novembre 2014

Mezze maniche con radicchio e crema di pecorino sardo.

Un primo piatto decisamente autunnale, equilibrato nel sapore e nell'abbinamento degli ingredienti. Ma soprattutto, come è nello stile del mio blog, semplice da fare, veloce ed elegante da presentare e di sicuro effetto. 
Che volete di più?

Ingredienti per 4 persone:
350 g di mezze maniche
8 cucchiai di olio e.v.o
2 cespi di radicchio tritati
Uno spicchio di cipolla tagliata a velo
100 g di pecorino sardo maturo grattugiato
2 cucchiai di formaggio cremoso (tipo philadelphia) o di besciamella morbida
1 mestolo di acqua di bollitura della pasta
Pepe fresco grattugiato

In un tegame adeguato mettere a “sudare” la cipolla nell’olio.
Aggiungere il radicchio, coprire e far cuocere per 10 min. Scoprire e far asciugare.
Mentre la pasta cuoce, in una ciotola lavorare il pecorino grattugiato con un p0’ di acqua di cottura della pasta e il formaggio cremoso (o la besciamella)
Scolare la pasta e saltarla nel tegame con il radicchio.
Spegnere il fuoco e aggiungere la crema di formaggio. Mescolare, aggiustando se serve la cremosità con un po’ di acqua di cottura.
Servire con abbondante pepe macinato al momento.

VINO? Io amo i bianchi e quindi ci abbino un vermentino sardo. 
           Può andar bene anche un Soave.
           Se amate il rosso, starei su uno leggero, tipo Bardolino

domenica 19 ottobre 2014

Gnocchi di zucca e patate ai funghi porcini.

Ed eccoci all'ultima delle ricette con la zucca che vi propongo.
Forse la più autunnale, ma anche la più elegante, tanto potete benissimo prepararla per una cena formale. L'equilibrio di sapori e l'armonia di colori che la caratterizza é notevole.
Mi raccomando di usare funghi porcini italiani. Altrimenti meglio quelli secchi fatti rinvenire.




INGREDIENTI per 4 persone:
500 g di patate
500 g di zucca tonda, soda e compatta
300 g di farina (dipende dall'umidità dall'impasto...)
1 uovo (io di solito non lo metto, ma vi aiuta a maneggiare e gestire l'impasto)
300g di funghi porcini
1 spicchio di aglio
8 cucchiai di olio e.v.o.
Un pezzetto di burro
Noce moscata, sale e pepe.
PROCEDIMENTO.
Pulite i funghi, tagliateli a fettine e in un tegame adeguato fateli trifolate in olio e aglio. Ci può star bene un pizzico di peperoncino, se piace.
Lessate le patate.
Cuocete la zucca, tagliata a fette, in forno chiusa nella stagnola per 1/2 ora, oppure nel microonde alla funzione patate.
Schiacciate tutto sulla spianatoia, aggiungete la farina e l'uovo e impastate velocemente.
Procedete nel fare gli gnocchi come di consueto.
Lessateli in acqua bollente già salata. Man mano che affiorano metteteli nel tegame con i funghi.
Spadellate molto delicatamente per 1 minuto, aggiungere il pezzetto di burro e servite.
A tavola, nel piatto, mettere pepe macinato fresco e parmigiano.
VINO: a me piace abbinare un bianco come il Soave, ma si può osare anche un profumato Gewürztraminer, con sentore speziato.

giovedì 16 ottobre 2014

Pasta integrale con la zucca.

C'è bisogno di dire che mangiare cereali integrali fa bene? Certo che no, perché ormai lo sanno tutti. 
Quello che, invece, c'è da dire è che l'integrale deve essere SEMPRE anche biologico, altrimenti introduciamo tutte le sostanze tossiche che si usano in agricoltura e che, invece, con la raffinazione in parte vanno via.I cereali comuni sono il riso, il grano, l'orzo, l'avena, la segale...
La pasta integrale non è un cereale, ma la sua trasformazione industriale. Quindi ha meno nutrienti ed è meno completa. 
Però mangiarla integrale è già meglio che mangiarla raffinata, dove rimane solo amido e non fa bene.
Noi tutti siamo ormai abituati al sapore di quella bianca, sicuramente nello sceglierla tutti siamo molto attenti alle marche, al tipo di grano usato e ai territori di provenienza. Ma niente ci vieta di utilizzare quella integrale, cominciando a gustarla in alcune ricette dove lega molto bene con gli ingredienti. 
Provatela con tutti i sughi di verdura e i sughi rustici. 
Con la zucca, secondo me, l'abbinamento è perfetto.



INGREDIENTI per 4 persone:
350 g di pasta integrale bio,  formato corto
600 g di zucca tonda mantovana
6 cucchiai di olio e.v.o. 
brodo vegetale
30 g di burro
sale, pepe, noce moscata
Parmigiano se piace

PROCEDIMENTO:
Per facilitare la pulitura e il taglio passate la zucca nel microonde, in  modalità cottura patate. 
Oppure pulitela a crudo.
Tagliatela a dadini e mettetela in una casseruola: se l'avete passata al microonde praticamente è già cotta, quindi basta un po' di brodo per amalgamarla, se cruda va coperta di brodo e fatta cuocere per 1/2 ora.  
Ridurla in purea, aggiustare di sale, di pepe e di noce moscata. Mantecarla con un po' di burro.
Condire la pasta.

VINO: bianco, Chardonnay o un Vermentino.

martedì 14 ottobre 2014

Vellutata di zucca.

Cari amici, ritornando all’argomento ZUCCA, cominciato ieri con la ricetta del risotto, oggi voglio darvi, insieme ad una ricetta facile e veloce, qualche informazione su questo ortaggio eccezionale, ricco di proprietà benefiche. Protagonista di favole, dove è capace di diventare carrozza per una notte, è dotata di grande versatilità e con la zucca è possibile, volendo, preparare un intero menù, dall'antipasto al dolce.
In Italia la pianta della zucca viene seminata in primavera e il frutto viene raccolto (a seconda delle latitudini e delle qualità) fra settembre e ottobre.
Le zucche più coltivate nel nostro Paese appartengono alla varietà "Marina" di Chioggia e "Lunga" di Napoli. Localmente, poi, esistono molte altre varietà con denominazioni popolari: "Cappello del prete", "Mantovana", "Modenese"... In generale la napoletana va meglio per le minestre, la mantovana per risotti e sformati al forno.
La zucca con il suo sapore dolce rilassa, allevia le tensioni, lo stress, la fame nervosa e la voglia di dolci.
Infine, secondo la Macrobiotica è dotata di un tipo di energia particolare che rinforza il sistema immunitario, visto che la natura la mette a disposizione nel periodo autunnale, con l’arrivo della stagione fredda.


INGREDIENTI:
800 g di zucca gialla tagliata a pezzi
300 g di patate tagliate a pezzi
1/2 l di brodo vegetale (averne però altro a disposizione)
1/2 cipolla o 1 porro tritati
4 cucchiai di panna (o di formaggio cremoso, o di ricotta)
noce moscata
sale e pepe  e 2 amaretti

PROCEDIMENTO:
In una pentola portate a bollore il brodo e aggiungete la zucca, le patate e la cipolla.
Coprite e cuocete per trenta minuti.
Frullate la zucca fino a ottenere una crema vellutata e, se occorre, ammorbidite il composto aggiungendo gradualmente un po’ del brodo di cottura.
Versate il frullato in una casseruola, fate scaldare, regolate il sale e profumate con un pizzico di noce moscata.
Versate in singole ciotole, guarnite con un giro di panna a filo (o con un cucchiaio di formaggio morbido o di ricotta per una versione light) e un pizzico di pepe fresco.
Se piace si può sbriciolare un po’ di amaretto, abbinamento molto usato nel Mantovano e che secondo me ci sta.

VINO:  Chardonnay. 

lunedì 13 ottobre 2014

Zucca. Risotto "Suca baruca" con un tocco di salsiccia.

Ottobre, per consolarci del cambio di stagione e dell'arrivo dell'autunno, ci porta dei prodotti colorati, dolci, saporiti. La zucca è fra questi. 
Ci sono tanti tipi di zucca, a secondo del territorio e ogni regione ha i suoi piatti. Io che vivo a Verona amo utilizzare la zucca detta mantovana, quella a forma di cappello di prete, caratterizzata dalla polpa pastosa e dura e dal sapore dolciastro. E' un alimento ipocalorico ma ricco di vitamine e minerali.

La ricetta che vi do oggi è quella del risotto, con una aggiunta di salsiccia: facile, gustosa e risolutiva per molte situazioni, perché piatto unico.

INGREDIENTI:
 2 pezzi di burro da 50g ciascuno
2 cipollotti affettati sottili
1 cucchiaio di olio di oliva
400g di zucca
200g di salsiccia dolce fresca
1/2 bicchiere di vino bianco
350g di riso Vialone Nano (o Arborio o Carnaroli)
1l di brodo vegetale (cipolla e sedano)
4 cucchiai di parmigiano grattugiato
 PROCEDIMENTO: 
Sbucciate la zucca (per facilitare l’operazione io la passo prima nel microonde alla posizione ortaggi) e riducetela in cubetti piccolini.
Eliminate la pellicina della salsiccia e sbriciolatela con le mani.
In una padella appassite i cipollotti tritati con 1 pezzetto di burro  e 1 cucchiaio di olio. Aggiungete la salsiccia e lasciate cuocere per 5 minuti.
Quindi sfumate con il vino. Lasciatelo evaporare bene.
Unite la zucca e lasciate cuocere il tutto per 5/7 minuti.
Quando la zucca si sarà ammorbidita, unite il riso e lasciate che assorba il liquido contenuto nel tegame.
Quindi procedete nella cottura versando il brodo, un mestolo alla volta, fino a quando il riso sarà cotto, all'incirca dopo 18 minuti (occhio a non scuocerlo!).
A cottura ultimata, con il risotto ancora “morbido”, spegnete il fuoco e mantecate con il burro rimasto e il parmigiano.
Lasciate riposare 3 minuti a pentola coperta e portate in tavola.

VINO: bianco, un Soave.

mercoledì 8 ottobre 2014

Torta di mele. Brava Valeria.

Elena, Margherita e Valeria: le mie figlie.
Seppure con le dovute differenze tutte e tre hanno un buon rapporto con la cucina, con un approccio naturalmente moderno ma con le radici saldamente piantate nella tradizione. Di famiglia e non.
Amano le ricette e piatti di famiglia senza rinunciare a sperimentare.
A loro piace cucinare, piace mangiare e piace condividere il cibo.
Credo che tutto questo sia il risultato della buona educazione alimentare che ho dato loro.
La ricetta di questa torta di mele, decisamente tradizionale è stata messa a punto da Valeria provandone molte ed insieme ai muffin e ai biscotti è un suo cavallo di battaglia.
In casa non manca mai. Morbida, profumata e buona, ne sforna almeno tre a settimana,
Cosa c'è di meglio, dice, che concedersi un momento di pausa con una fragrante fetta di torta e una profumata tisana, per scambiare due chiacchiere complici con la mamma o con le sorelle?
TORTA DI MELE DELLA VALE.

Ingredienti:
3 uova biologiche
100 g di zucchero grezzo di canna
200g di farina 0 (o 100 g integrale e 100 g 0 se piace)
100 g di olio e.v.o.
200 g di latte
1 bustina di lievito x dolci
1 cucchiaino di cannella in polvere
600 g di mele golden ( o altre)
Succo di 1/2 limone.
Procedimento.
Sbucciare le mele, affettarle molto sottili e bagnarle con il succo di limone per non farle ossidare.
Riscaldare il forno, statico, a 180gr.
In una capace terrina con le fruste elettriche sbattere per alcuni minuti le uova con lo zucchero.
Aggiungere l'olio e il latte e p
oi, un po' alla volta la farina con il lievito.
La cannella e le mele sgocciolate.
Versare il composto in una tortiera foderata di carta forno.
Spolverare la superficie con una manciata di zucchero di canna.
Mettere nella parte bassa del forno.
Dopo 10 min abbassare la temperatura a 170 gr e far cuocere per altri 40 min. ( controllate perché ogni forno é diverso).
Se piace, poi quando la servite, potete spolverarla con zucchero a velo.

VINO: uno zibibbo Pellegrino. O un vino passito.

sabato 4 ottobre 2014

Cozze e zucchine: spaghetti terra e mare.

Parlando, nel post precedente, di Venezia e della sua caratteristica cucina, capace di saper coniugare ingredienti poveri con risultati ricchi e di saper unire prodotti di terra con quelli di mare, ho rispolverato questa ricetta semplice, che in molte sere d'estate ha risolto le tavolate con gli amici.
INGREDIENTI per 4 persone:
350 g di spaghetti di buona qualità
1 kg di cozze
1 zucchina verde tagliata a listarelle
5 pomodorini di Pachino ( o datterini)
8 cucchiai di olio e.v.o.
1 spicchio di aglio schiacciato, un po' di peperoncino e pepe macinato fresco.


PROCEDIMENTO.
Pulire le cozze e farle aprire a fiamma alta in una pentola con coperchio. Appena aperte spegnere il fuoco. Sgusciare le cozze, mettendole in una ciotola con un po' della loro acqua, tenere col guscio 3 cozze a persona, filtrare col colino fitto il liquido e tenerlo da parte.
In un tegame ampio mettere l'olio, l'aglio e il peperoncino.
Aggiungere le zucchine e far andare a fiamma vivace.
Dopo 5 minuti aggiungere i pomodorini tagliati in quarti. Aggiungere 2 cucchiai di acqua delle cozze.
Scolare gli spaghetti molto al dente, metterli nel tegame, aggiungere le cozze sgusciate. Se serve, qualche cucchiaio di liquido filtrato.
Spegnere la fiamma.
Impiattare mettendo in ogni piatto il nido fatto con mestolo e forchetta, distribuire il condimento rimasto e decorare con la cozze in guscio. Pepe a pioggia.
VINO: un Custoza, un Vermentino, un bianco di corpo che più vi piace.

giovedì 2 ottobre 2014

Venezia in cucina: bacalà mantecà.

Venezia: città unica al mondo, elegante, romantica, inimitabile e preziosa. Qui ogni cosa ci racconta e ci ricirda la sua storia sontuosa e molto vivace. E la cucina non é da meno.
Ci racconta di storie di mare e di terra, di spezie e di viaggi, di mescolanze culturali, di ingegno.
Il pesce, gli ortaggi, gli animali da cortile e il riso: da ingredienti  in apparenza poveri, con sapienza e creatività, nella cucina tradizionale veneziana danno vita a piatti sontuosi.
Come ad esempio il baccalà mantecato.
Pochi ingredienti per un piatto principesco.
E’ una ricetta raffinata, che esalta il gusto del baccalà, un alimento, appunto, considerato “povero”, elevandolo a piatto gourmet. Si prepara  con lo stoccafisso, cioè merluzzo norvegese conservato attraverso l’essicazione all'aria fredda del Nord, cotto nel latte e ridotto in crema. Va servito con crostini di polenta o di pane caldi.
Può essere un antipasto o un secondo e non conosce stagione. Per la ricetta, il prodotto migliore è lo Stoccafisso ragno. Per montare è utile l’uso della planetaria, ossia una macchina che monta e amalgama, spesso usata in pasticceria, altrimenti dovrete montare il composto a mano o con il mixer ma usando le lame di plastica, quelle per montare. In sostanza si procede come per una maionese.
BACALA' MANTECA' INGREDIENTI:
 300 g di Stoccafisso già bagnato
 500 g di latte intero
 500 g di acqua
 300 g di Olio di oliva leggero
 sale e pepe q.b.
Uno spicchio d'aglio.
Procedimento.
Pulire lo stoccafisso, togliendo pelle e spine.
Mettete i pezzi in una pentola a freddo con l’acqua e il latte, un po’ di sale e portare ad ebollizione. A questo punto mettere la fiamma al minimo e far cuocere per almeno mezz’ora. Deve essere c'è devote sotto la forchetta.
Spegnete e fate raffreddare.
Togliete il baccalà dal liquido, che va tenuto. Sminuzzatelo il più possibile con le mani.
Mettete il baccalà nel mixer e lentamente, alternando l’olio con qualche cucchiaio di liquido di cottura, montate. L’olio va usato tutto, il liquido solo quel che basta. Poco.

Trasferite in una ciotola, strofinata con lo spicchio di aglio, regolate con pepe e sale mescolando con estrema delicatezza per non smontare e conservare in frigo coperto con pellicola.
Accompagnate con crostini di pane o con fette di polenta abbrustolita.
VINO: bianco.

lunedì 29 settembre 2014

Risotto.

Tostare, tirare, mantecare.
In queste tre azioni sta il risultato di un perfetto risotto.
Qui a Verona, ma un po' in tutto il nord Italia, il risotto è una cosa seria.
É il piatto del convivio, della festa, degli eventi.La Fiera del Riso di Isola della Scala, dedicata a questo prodotto così versatile, ne è la testimonianza, ha raggiunto risultati planetari. Va persino in trasferta nel mondo.
Nel Veronese il riso più usato è il Vialone nano, che si configura come un prodotto di eccellenza di questo territorio e che nella cucina tipica viene "maritato" con altri prodotti di eccellenza come alcune verdure, formaggi, carni, pesci...
Però un risotto giusto, con la cottura perfetta e una mantecatura all'onda lo si trova difficilmente.
Spesso si mangiano risotti troppo asciutti, o troppo cremosi o troppo conditi...
Noi che di solito ci misuriamo con la cucina domestica, sappiamo che a farlo bene non si impara di certo leggendo la ricetta su questo o quel sito, ma solo mangiandone tanti, cucinandone tanti, sbagliandone tanti. Solo così possiamo arrivare a capirne i tempi, la consistenza, la sostanza giusta di un risotto "perfetto".

Qui vi do' la ricetta di quello che a mio parere è il più rappresentativo di questa zona, perché unisce due prodotti tipici e caratterizzanti, come il vino Amarone e il riso Vialone Nano. Infatti lo si trova nei menù dei più rinomati ristoranti di Verona e provincia.
RISOTTO ALL'AMARONE.
Ingredienti per 4 persone
320 g di riso Vialone nano veronese
1/2 bottiglia d'Amarone
1 l di brodo vegetale
40 g di burro
Parmigiano 
50 g di Olio extravergine d'oliva

Preparazione
Mettere l'Amarone in un tegame e portalo ad ebollizione.
Lascialo sul fuoco, a fiamma bassa, fino a quando si sarà ridotto della metà.
Tritare finemente la cipolla e farla appassire in una casseruola con 20 g di burro e l'olio.
Aggiungere quindi il riso, che si farà tostare per alcuni minuti e iniziare a versare poco alla volta tutto l'Amarone bollente e far asciugare.
Continuare, quindi, la cottura del risotto, unendo poco per volta dei mestoli di brodo caldo, a mano a mano che il riso lo richiede. Portare il riso alla cottura ottimale mescolandolo continuamente con un mestolo di legno.
Dopo circa 15 minuti, quando il riso è pronto ma al dente e ancore molto "umido", spegnere il fuoco e mantecare con il burro rimasto e con il parmigiano grattugiato (o anche del formaggio Monte veronese stagionato). Deve essere all'onda, molto morbido.
Lasciar riposare a pentola coperta ancora per un minuto e poi servire il risotto.
A mio parere nel piatto non va aggiunto più niente.

VINO:
naturalmente Amarone, ma anche un Valpolicella Superiore.

venerdì 26 settembre 2014

Ricetta per un Compleanno da ricordare.

be.a.blogger

Ci sono compleanni che non puoi lasciar passare inosservati perché sono una tappa, segnano una svolta, rappresentano un traguardo e ognuno conosce e valorizza i suoi

Ecco, quello del 20 settembre per me è stato uno di questi compleanni ed ho voluto segnarlo facendo qualcosa che fosse diverso dalle mie solite attività e bene augurante per il mio "futuro".
Mi sono, quindi, regalata la partecipazione al corso Be.a.Blogger, condotto da Chiara Maci. l'intenzione è di trasformare il mio Blog, che per me ora è solo un'attività svolta nel tempo libero, in qualcosa di molto più concreto e operativo. 
Quindi domenica 21 sono stata a Milano, tutto il giorno impegnata questo corso, che oltre ad aver magnificamente corrisposto le aspettative è anche stato sorprendente per la possibilità che mi ha dato di conoscere nuove persone, determinate a portare dei cambiamenti all'aspetto lavorativo della vita. 
O almeno, come dicono a Roma, persone che "Ce stanno a provà". 
Le motivazioni messe in campo sono le più diverse e ovviamente personali: in maggioranza donne, che dopo la maternità vogliono riuscire a conciliare famiglia e lavoro, ma anche persone che hanno deciso di dare una svolta alla propria vita o che semplicemente hanno una passione e vogliono condividerla con altri in modo più professionale.
Chiara Maci,  con grande professionalità ma anche con semplicità, ci ha fornito dettagli tecnici, ci ha dato informazioni organizzative, ma soprattutto ci ha trasmesso entusiasmo e sicurezza.
Bene, ora ce la possiamo fare.
Quindi un grazie a Chiara e a tutti i presenti.
Anna Maria.